19:28 27 Febbraio 2024

Ancora TEMPO PERTURBATO nel primo week-end di marzo, ma attenti a cosa accadrà dopo…

Piogge e nevicate ancora in programma nei prossimi giorni, con un recrudescenza tra domenica e lunedì, poi...

Dopo lo scacco matto al lungo dominio dell’alta pressione, è inevitabile che tutto questo tempo perturbato faccia una certa impressione. Fino a qualche anno fa di depressioni così nel periodo invernale ne sperimentavamo molte di più, magari accompagnate anche da nevicate sino in pianura, mica solo sulle Alpi.

Ora basta poco, non solo per stupirci, ma anche solo per passare da una situazione di siccità ad una quasi alluvionale, tanto da queste depressioni ne scaturiscano fenomeni anche estremi, anche se di neve a bassa quota ne vediamo ormai sempre di meno.

Nelle prossime ore le precipitazioni tenderanno sempre più a conquistare il centro e il sud e ad attenuarsi (almeno temporaneamente) sul settentrione. La circolazione però rimarrà depressionaria, a tal punto che già tra venerdì e sabato, l’instabilità tornerà ad accentuarsi anche al nord, segnale dell’avvicinamento di un’altra intensa perturbazione, associato ad un minimo di pressione atteso domenica 3 marzo sul Mar Ligure, guardate:

Questo passaggio perturbato sarà accompagnato dall’ingresso di aria relativamente più fredda che favorirà un nuovo abbassamento del limite delle nevicate nella giornata di domenica su ovest Alpi, Appennino ligure, poi tosco emiliano sin sotto i 1000m, un po’ più alto, intorno ai 1200-1300m su centro est Alpi e sul resto dell’Appennino centrale.

Dietro questo peggioramento potrebbe verificarsi una nuova modifica dell’assetto barico sull’Europa, con l’Italia in una sorta di limbo, in cui è al momento difficile capire quale figura potrebbe prevalere. L’idea è che possa ripresentarsi uno schema barico invernale, con l’anticiclone russo-scandinavo nella sua posizione classica, le depressioni atlantiche bloccate sull’ovest del Continente e nel Mediterraneo la possibile retrogressione di aria più fredda da est entro il 7 marzo, guardate (45% di attendibilità):

Le conseguenze a livello termico (qui estremizzate) a 1500m sarebbero queste:

Sono diversi i modelli che puntano su questo assetto barico, pur senza che ne derivino chissà quale conseguenze (un po’ di freddo sterile e al massimo qualche spruzzata di neve sul versante adriatico dell’Appennino e al sud):

Ci sono però anche visioni maggiormente votate all’anticiclone (almeno il 55%), che chiuderebbe la porta ad ogni velleità perturbata occidentale, sia alle intrusioni fredde da est, almeno tra il 7 e il 12 del mese, come vediamo qui: