00:00 9 Dicembre 2013

Super anticiclone, prime crepe all’orizzonte: nella terza decade l’inverno si rimetterà in gioco

L'alta pressione cederà lentamente il campo a partire dal 19-20 dicembre. La corsa serale del modello inglese si accoda a quanto simulato dall'americano e propone una svolta significativa sul lungo termine.

Ecco a voi l’ultima corsa serale del modello inglese ECMWF, fra gli strumenti principali per poter elaborare una previsione, in progressivo aggiornamento automatico dalle ore 20.00 in poi.
Dalle ore 21.00 appariranno invece via via i commenti e le analisi del nostro previsore di turno riguardo alle mappe più rilevanti e interessanti scelte fra i successivi 10 giorni di previsione. 

 

 ANALISI della situazione attuale: anticiclone sempre protagonista sull’Europa e sull’Italia. Nelle prossime ore la figura di bel tempo si rinforzerà ulteriormente, portandosi dietro la sua scia di nebbie sulle zone di pianura, ma anche tanto sole sui colli e sui monti, dove si respirerà un clima particolarmente mite per la stagione. . 

 

Anche questa sera, nonostante l’apparente appiattimento delle linee di tendenza a causa della stazionarierà quasi assoluta di questa situazione anticiclonica di blocco, ci aspetta una analisi variegata e interessante, che ci porterà fin qualsi alla terza decade di dicembre.

Beh, al punto di partenza c’è ancora lui, il nuovo battezzato Monster Antyciclone, quella cupola anticiclonica che trae origine da "perdite" di aria calda dalle lontane latitudini tropicali. Ebbene la corsa serale del modello inglese conferma il suo dominio, ma parimenti, ci mostra una potenza tutto sommato ragionevole e una intraprendenza sicuramente limitata nel tempo.

Cosa significa tutto ciò? Analisi probabilistiche alla mano si nota i primi scricchiolii nell’architettura anticiclonica già dopo venerdì 13 dicembre. Si tratterà di un lento tramonto, una fase di senescenza quasi impercettibile, durante la quale la stabilità atmosferica, con le sue nebbie in pianura e le sue temperature miti in quota, la farà ancora da padrona, nonostante i campi di pressione sull’Europa inizino a decadere visibilmente.

Le conseguenze prime di tutto ciò si manifesteranno a livello sinottico: vi sarà una ripartenza del flussi di aria fredda che, a loro volta, potranno contare su un allentamento della presa da parte del vortice polare per allungare il loro tiro verso le medie latitudini.

A questo punto però preme ricordarvi, cari lettori, che dopo la metà di dicembre gli scenari paralleli prospettati dalla modellistica, tendono ancora a divergere piuttosto notevolmente. Questo, se da una parte conferma l’intervento di masse d’aria fredda inserite in onde atmosferiche destabilizzate (trattasi di campi depressionari generati dal vortice polare), dall’altra pone una riserva sulla traiettoria delle stesse.

In altre parole, l’aria fredda tornerà alla carica, annienterà a poco a poco l’anticiclone, ma poi dove andrà a parare?

Questa sera spunta una nuova ipotesi, diamentralmente opposta a quelle anticipata ieri, domenica 8 dicembre, ovvero l’ipotesi nord-atlantica. La possiamo osservare nella figura qui a fianco, riferita al giorno 19 dicembre: una possente saccatura sembra staccarsi dal lobo canadese del vortice polare e proiettarsi verso l’Europa. La manovra in realtà ha un senso fisico, oltre che probabilistico, dato che proprio un allentamento del vortice canadese avrà come risposta la caduta del nostro anticiclone.

Si, ma andasse in porto questa ipotesi (probabilità ad oggi 55%), cose ci dovremmo attendere in Italia?

Sicuramente un generale peggioramento delle condizioni atmosferiche. Un peggioramento a due velocità, dato che il sud allo scoccare della terza decade del mese, si vedrebbe coinvolto da un flusso freddo di ritorno dall’est europeo, che porterà le temperature temporaneamente al di sotto della media con qualche spruzzata di neve sull’Appennino meridionale. Il centro-nord seguirà a ruota ma in questo caso non dovrebbe trattarsi di un peggioramento freddo, dato che i flussi di richiamo in arrivo saranno orientati dai quadranti meridionali, almeno in un primo tempo.

Si prospetterebbe dunque un ritorno delle precipitazioni su queste regioni, con nevicate però solo in montagna e con il nostro meridione pronto a scaldarsi.

Insomma, come vedete, un’altra bella storia, un’evoluzione da "Azzeccagarbugli", che ci sprona a proseguire la nostra analisi giorno dopo giorno, immedesimandoci in una trama avvincente che tra non molto ci porterà al verdetto finale su quello che sarà il tempo di Natale. A voi, carissimi lettori, non rimane che restare collegati sulle nostre pagine, per conoscere in anteprima, tutti i risvolti del caso.

 

Autore : Luca Angelini