00:00 29 Marzo 2008

I BELLISSIMI di MeteoLive: il pianto del lampione…

Quando la neve non arriva...

Per il cittadino italiano appassionato di neve il punto di riferimento notturno si chiama lampione; il lampionofilo è chi, per definizione “rimane per ore in contemplazione di un lampione e di tutto ciò che si vede cadere attraverso la luce che esso emette durante la notte” (Grosso 1999).

Essere lampionofili significa insomma vivere la neve in modo spasmodico, quasi morboso. Il termometro digitale è poi uno strumento indispensabile per completare l’osservazione. Sarebbe infatti sciocco rimanere per ore ad osservare un lampione attraverso il quale potrà cadere solo pioggia perchè all’esterno ci sono più di 5°C.

Se le previsioni e le temperature sono favorevoli l’attesa si fa snervante e si passa da una finestra all’altra per scorgere i primi segnali di neve. Se si comincia con la neve va tutto bene anche se si ha sempre paura di una repentina trasformazione in pioggia.

Quando il termometro comincia a salire da -0 a +0 già si soffre ma si è confortati dalla bella visione dei fiocchi ancora larghi ed asciutti che passano volteggiando sotto l’amico lampione, ma la salita continua inesorabile: +1.2, +1.3, +1.7: allora si spegne il termometro e si comincia a pensare che sia improvvisamente impazzito, anche perchè seguita a nevicare.

Improvvisamente però ecco le conferme: la neve non volteggia più, non cade leggiadra, ma rapida, troppo rapida, quasi violenta e sempre più fine. D’improvviso ecco che si mischia alla pioggia +2.4, non è possibile; ancora qualche grosso fioccone simile ad un raviolo riesce a raggiungere l’asfalto, poi è solo pioggia e il lampione comincia a piangere grossi lacrimoni, l’unica cosa che possa ancora assomigliare ad un fiocco di neve.

Molto più bella l’esperiena contraria: dal pianto alla gioia. Piove a dirotto ma la temperatura cala costantemente 4.1, che acqua! 3.2°C, andiamo meglio, diventa grossa la pioggia, enorme, fossimo in macchina vedremmo sicuramente per un attimo anche la parte solida dei goccioloni ma qui bisogna accontentarsi della sensazione a vista.
Eccolo: è il primo fiocco, distinto in mezzo alla pioggia. Ci siamo. Ma che succede? di nuovo 3.4, tutta acqua. Basta però un refolo di vento freddo e scendiamo a 2.1, molto meglio, di nuovo fiocchi misti alla pioggia, ora se ne accorge anche la gente comune.

L’apoteosi arriva a 1.6: è tutta neve, bagnata ma è neve, che lampionata fantastica. Cessano le lacrime. L’illusione dura per qualche ora, poi il lampione ritorna a piangere, come mai? Uno sguardo al termometro 3.3, è finita…
Autore : Alessio Grosso