00:00 6 Novembre 2013

Modello inglese: corsa pazza verso un tipo di tempo sempre più invernale

MeteoLive commenta per voi in diretta l'ultima emissione del modello inglese, a cura del nostro previsore di turno. Un articolo non solo utile ma anche didattico, poichè permette a chi si avvicina per la prima volta a questa scienza affascinante di capire le linee guida di come si elabora una previsione.

Ecco a voi l’ultima corsa serale del modello inglese ECMWF, fra gli strumenti principali per poter elaborare una previsione, in progressivo aggiornamento automatico dalle ore 20.00 in poi.
Dalle ore 21.00 appariranno invece via via i commenti e le analisi del nostro previsore di turno riguardo alle mappe più rilevanti e interessanti scelte fra i successivi 10 giorni di previsione. 

 

 

ANALISI della situazione attuale: il flusso portante, lanciato da ovest verso est, si mantiene molto veloce e quindi tende ad assumere una traiettoria poco ondulata, in modo particolare alle latitudini temperate. Qui inoltre tende a consolidarsi un campo di alta pressione che, anch’esso inserito entro il flusso occidentale, si è portato sull’Italia e vi rimarrà sino a giovedì 7.

 

Il fatto che l’alta pressione si finita sui cieli italiani non è certo garanzia della permanenza di bel tempo, anzi, potremmo dire che non è proprio aria di stabilità anticiclonica. I flussi portanti continuano ad essere molto veloci, tradendo forti contrasti termici tra le alte e le medie latitudini.

Dopo il sole illusorio di giovedì 7 ecco nuove nubi tornare alla carica nella giornata di venerdì 8, in particolare al nord e al centro. Sono le avvisaglie di una nuova perturbazione che raggiungerà queste regioni nella giornata di sabato 9. Questa perturbazione sarebbe anche transitata apportando piogge qua e là sul nostro centro-nord, senza ulteriori complicazioni, ma in realtà non andrà così.

Osservate la seconda mappa, quella riferita all’11 novembre: trattasi di una previsione del modello inglese, al livello isobarico di 850hPa, circa 1500 metrio di quota. Si nota che la suddetta perturbazione, incalzata da una spinta meridiana dell’anticiclone delle Azzorre, andrà a risucchiare aria fredda dalle alte latitudini atlantiche, proponendo quindi una irruzione anche sull’Italia nel giorno della cosiddetta "estate di San Martino".

Ma tutto scorre via, in modo frenetico, sull’onda di una corrente a getto impazzita, che ci riserverà diversi colpi di scena almeno sino alla metà del mese.  Prossimo passo una nuova breve, anzi brevissima, tregia anticiclonica, la cui finestra pare collocabile tra martedì 12 e mercoledì 13 novembre (mappa qui a fianco).

Abbiamo detto "brevissima". Vero, non più di 24-36 ore, poi ecco una nuova svolta verso un tipo di tempo più invernale. Certo quell’alta pressione che si andrà ergendo sempre più imponente ad ovest del continente europeo, farà da scudo alle perturbazioni atlantiche, le quali saranno costrette a prendere altre vie, che non quella di attraversare direttamente l’Italia.

Al loro posto però si susseguiranno alcuni impulsi di aria fredda che dal nord Europa si organizzeranno in altrettante perturbazioni, pronte a lambire il bordo orientale dell’anticiclone per riversarsi sul bacino centrale del Mediterraneo, dove evolveranno in ciclogenesi.

In altre parole, ciò sta a voler intendere che tra il 14 e il 16 novembre, almeno due impulsi di aria fredda andranno a interessare dapprima il nostro nord-est e poi anche il centro-sud, apportando non solo occasione per passaggi perturbati (con la neve che inizierà a farsi vedere sempre più convinta sulle nostre montagne), ma anche un nuovo generale calo delle temperature che si attesteranno ovunque su valori inferiori alla media del periodo.

Autore : Luca Angelini