00:00 2 Dicembre 2013

BOMBA GELIDA prima di metà dicembre: cosa ci dicono le ultimissime del modello inglese?

Scenari di freddo severo all'orizzonte ma con alterne interferenze anticicloniche a mischiare le carte in tavola. La prima metà di dicembre in ogni caso si conferma estremamente dinamica e dispensatrice di numerosi colpi di scena. Leggete qui...

Ecco a voi l’ultima corsa serale del modello inglese ECMWF, fra gli strumenti principali per poter elaborare una previsione, in progressivo aggiornamento automatico dalle ore 20.00 in poi.
Dalle ore 21.00 appariranno invece via via i commenti e le analisi del nostro previsore di turno riguardo alle mappe più rilevanti e interessanti scelte fra i successivi 10 giorni di previsione. 

 

 ANALISI della situazione attuale: ancora attivo sulle nostre regioni meridionali, il vortice di bassa pressione giunto con la perturbazione del week-end, tenderà progressivamente a indebolirsi. Da ovest si allunga al suo posto un robusto campo di alta pressione che pone ora già i suoi massimi sulla Germania. Esso risulterà determinante anche per il tempo sull’Italia fino a venerdì 6 dicembre, che concederà una significativa pausa di tempo bello e stabile.

 

Eccoci alla nostra consueta analisi serale, la quale parte da un punto fisso che dovremo tenere sempre ben presente per tutta la trattazione: quel piccolo vortice che vediamo ruotare sul nostro meridione, sarà la pietra angolare dell’evoluzione almeno sino alla metà di dicembre. Questo non sta a significare che le rispettive regioni saranno martoriate da freddo e maltempo a tempo indeterminato, ma che in quel punto si è creato un equilibrio sinottico favorevole alla captazione di aria fredda a regime depressionario.

Spieghiamoci meglio procedendo con l’evoluzione concreta: fino a martedì 3 il nocciolo freddo e instabile dispenserà ancora rovesci e locali temporali al sud, ma anche sulla Sardegna. L’alta pressione però, dal canto suo, non si accontenterà più di rimanere in disparte sul vicino Atlantico e punterà dunque verso il cuore dell’Europa. Ad aiutarla nella sua manovra una improvvisa accelerazione del flusso portante che a livello emisferico, ripristinerà sull’Europa un "regime zonale", ovvero un tipo di tempo da ovest, piovoso in questo caso alle alte latitudini ma allo stesso tempo su queste zone non freddo per la stagione.

E allora il freddo dove andrà? Non molto lontano anzi, per dirla tutta, questa manovra di temporanea ricompattazione della circolazione circumpolare, darà modo al gelo di accumularsi per bene al di là del Circolo Polare, per poi essere pronto ad aggredire le medie latitudini entro la metà del mese.

Arriveremo dapprima alla nuova raffreddata in ordine di tempo, quella dell’Immacolata. Smaltiti tre giorni di alta pressione dunque (tra mercoledì 4 e venerdì 6 compresi) caratterizzati da sole e temperature in rialzo al di sopra della media, ecco che, nientemeno dal Polo, prenderà forme una impressionante saccatura colma di aria molto fredda.

Una autentico pezzo di Artico che scenderà verso le medie latitudini. L’alta pressione però, nonostante l’inevitabile ritiro davanti a cotanta potenza, riuscirà ancora a risultare determinante per il tempo dell’Europa occidentale e in parte anche dell’Italia. La colata fredda infatti finirà infatti con il suo asse principale dalla Russia verso i Balcani e il mar Nero (mappa qui sopra).

Inverno rimandato a filippi? Non secondo il modello inglese.

Osservate l’ultima mappa allegata qui sotto e rendiamoci conto di quali scenari si prospettano a medio-lungo termine andando verso il Natale. Qui siamo al 12 dicembre, quindi poco prima della metà del mese. L’alta pressione a "farfalle" su Scandinavia, Finlandia e Russia europea, andrà a raccolgiere una vera e propria bomba gelida che poi arriverà alle porte dell’Italia con caratteristiche da primato del freddo per il periodo.

Quanto attendibile è questa ipotesi? Analizzando le varie corse parallele del modello inglese e confrontandole con pari corse di altri importanti modelli a nostra disposizione, notiamo che la bomba gelida potrebbe arenarsi in area balcanica (55%), comunque non lontanissimo dall’Italia. 

La distanza temporale dall’eventuale evento in questione ci obbliga a fermarci con questo nodo ancora da sciogliere. Non ci rimane che pazientare ed attendere i prossimi aggiornamenti per aggiungere un nuovo tassello a questa avvincente avventura di inizio inverno. Vi aspettiamo, non mancate!

 

Autore : Luca Angelini