00:00 17 Aprile 2019

Le FORME INFLUENZALI: ecco perchè il FREDDO non c’entra nulla

Il virus trova il suo habitat migliore negli ambienti umidi, ma il freddo non è la causa scatenante.

I virus parainfluenzali umani (HPIV) appartengono al genere paramixovirus e ne esistono quattro tipi, che inducono malattie di diversa gravità.

I sintomi sono simili a quelli influenzali, ma solitamente risultano meno gravi. I più colpiti risultano i bambini, soprattutto quelli allergici, che producono più muco. Si perchè è il veicolo principale d’infezione sarebbe proprio il muco umano.

Nei soggetti allergici ridurlo il più possibile anche nei mesi invernali con un po’ di antistaminici non è affatto un cattivo consiglio. I virus parainfluenzali sono responsabili del 30-40 per cento di tutte le infezioni acute delle vie respiratorie nei bambini della prima infanzia, soprattutto nei neonati e provocano talvolta una laringotracheobronchite acuta.

E’ il freddo la causa scatenante? Assolutamente no. Invece sul banco degli imputati ci sarebbero l’umidità e gli ambienti molto affollati: dai supermercati alle scuole, agli ambienti di lavoro. Le giornate piovose, molto umide, il forte contatto umano in soggetti predisposti a produrre molto muco sono i momenti in cui è più facile contrarre queste patologie.

Il virus parainfluenzale più frequente è l’HPIV-1. Le infezioni da HPIV-2, anche se imprevedibili, seguono solitamente quelle da HPIV-1.

Le infezioni da virus parainfluenzali di tipo 3 si verificano durante tutto l’anno, con maggior frequenza in primavera ed estate, sono altamente contagiose e colpiscono un’alta percentuale di bambini nel primo anno di vita.

I sintomi sono quelli classici: raffreddore, nasco chiuso, febbre, mal di gola, tosse che può degenerare nella fase finale in bronchite e più raramente in polmonite.

La complicanza batterica non è frequente, ma il pediatra per evitare complicanze potrà associare un antibiotico ad un cortisonico contro le forme asmatiche in cui la tosse diventi davvero un problema per il bambino, nonchè un rischio per la sua salute.

Gli adulti, una volta contratto il virus parainfluenzale, ne sono poi generalmente immuni, invece a contrarre di nuovo il virus parainfluenzale sono più frequentemente gli anziani e i soggetti immunocompromessi, che sono a rischio elevato di complicazioni serie.

Ai vostri bambini consigliate vivamente di coprirsi naso e bocca con la mano (possibilimente pulita) quando sente o vede un compagno che starnutisce o tossisce nelle vicinanze, eviterete di fargli ricevere le sue goccioline infette.
Tali virus, oltretutto molto resistenti, si diffondono più facilmente negli ambienti ospedalieri.

Il rimedio migliore, essendo patologie che, in genere, si risolvono da sole, è quello di riposare il più possibile. In caso di febbre Ibuprofene e paracetamolo possono produrre un sicuro anche se temporaneo beneficio.

Comunque sia anche gli ambienti troppo secchi e riscaldati della propria abitazione, con temperatura a 25°C non fanno bene ai bambini e possono favorire talune forme patologiche delle prime vie respiratorie. Stare all’aria aperta il più possibile insomma sembra ancora la soluzione ideale, specie se il freddo non risulta troppo umido e il vento non soffia esageratamente.

 

Autore : Report Alessio Grosso