00:00 12 Settembre 2013

Fenomeni estremi: è possibile prevederli? Fin dove arrivano i limiti della scienza?

Più un evento si mostra in tutta la sua drammaticità e più ci si chiede se fosse stato possibile prevederlo. In fase prognostica ci si basa sulle probabilità e, a conti fatti, più un evento sarà intenso e minore sarà la probabilità che la modellistica ne individui i lineamenti.

Cambiano i tempi e cambia anche l’approccio alla meteorologia. Anche lo studio della Fisica dell’Atmosfera, fatti salvi i punti cardine delle leggi universali, ha dovuto aggiornarsi non poco, soprattutto per quanto concerne la sinottica.

Terminologia come "Warm Conveyor Belt", "Comma", "MCS" o "Baroclinic Boundary" dimostrano il superamento dell’ormai obsoleta Scuola Norvegese e fanno ormai parte di una seria e approfondita analisi prognostica sinottico-satellitare, volta a portare ad una previsione il più accurata possibile.

I passaggi però sono lunghi e complessi; fatte salve le approssimazioni strutturali nei calcoli, possono nascere errori e imprecisioni. La dolente nota si riferisce soprattutto agli eventi estremi. Di probabile individuazione laddove derivino da passaggio di perturbazioni, possono diventare invisibili ai prodotti modellistici preconfezionati nel caso di fenomeni temporaleschi non direttamente legati al transito di perturbazioni. Questo anche a causa delle risoluzioni di griglia a volte non adeguate.

Occorre dunque scomporre, come dicevamo poc’anzi, i vari prodotti modellistici grezzi e ricomporre poi mentalmente il puzzle onde pervenire ad una visione reale e tridimensionale della situazione. Certo non è un metodo semplice e necessita di elevata esperienza nonchè di ottima conoscenza del territorio di lavoro. Malgrado ciò, pur con tutti gli accorgimenti del caso, la previsione di un evento estremo, che è quasi sempre  a scala locale, non è ancora inquadrabile con sufficiente margine di sicurezza se non in fase di nowcasting, la previsione più prossima, quella che ci porta avanti di non più di qualche ora.

In definitiva il procedimento passo passo per arrivarci quantomeno vicino sarà il seguente:

1) Prendere visione della situazione generale a livello sinottico onde individuare situazioni potenzialmente portatrici di eventi importanti,

2) Individuare i vari soggetti sinottici tramite analisi sinottico-satellitare.

3) Analizzare a fondo la modellistica scomponendone i vari prodotti.

4) Seguire le animazioni satellitari e radar nella fase di nowcasting.

Così facendo ci si può arrivare, ma rimane pur sempre l’handicap di una risoluzione di griglia di simulazione troppo larga e, statene certi, pur con tutti gli accorgimenti del caso, pur avendo fatto tutto bene, il tempo potrebbe riuscire a raggirarci ancora una volta e infilarci a sorpresa un evento violento o estremo, magari proprio sui cieli di una grande città.

Autore : Luca Angelini