00:00 4 Luglio 2011

Il tempo in Internet? Trionfa il simboletto, scade la qualità

E' come il caffè del mattino, guai se manca, ma la dipendenza da "simboletto" può far male.

La sintesi del tempo su macroaree racchiusa nel simboletto, in un territorio vasto come il nostro, porta facilmente ad errori vistosi, eppure è la più amata dal pubblico ed è necessario tenerne conto.

Non possiamo fare a meno delle previsioni del tempo. Lo dicono in molti. In realtà spesso si consultano informazioni automatizzate che, pur essendo il risultato di milioni di operazioni fisico-matematiche, sono pur sempre frutto di una elaborazione computeristica e non passano attraverso il valore aggiunto della previsione umana. Per questo, da alcuni giorni MeteoLive effettua dei correttivi manuali ai dati presenti sulle nostre mappe e su meteo-città, in base all’esperienza dei nostri meteorologi ed alle analisi satelitari e dei radar.

Esiste però anche la previsione "scritta" su MeteoLive, per questo con gli articoli e i bollettini nazionali e regionali da oltre un decennio cerchiamo di spiegarvi bene come vanno le faccende del tempo, senza peraltro prenderci troppo sul serio, come del resto è nostra consuetudine.

E’ indubbiamente facile e sbrigativo affidarsi ai simboletti: "quel sito lì non sbaglia mai" è la frase sulla bocca di tutti e ci cliccano sopra.  In realtà quasi tutti l’hanno sperimentato trovandoci parecchie inesattezze ma continuano a frequentarlo perchè va di moda, o semplicemente perchè sono troppo pigri per cercarne un altro, o perchè ci sono affezionati o perchè non hanno voglia di leggersi i testi, o per dirla tutta, perchè non ci capiscono nulla di alte o basse pressioni e vogliono solo sapere se pioverà o no, attraverso le previsioni triorarie.

L’esperienza televisiva mi ha insegnato molte cose: i tempi di Bernacca e Baroni sono lontani anni luce, ora ha lasciato anche Caroselli, il vuoto lasciato dalla mancanza di una vera rubrica meteorologica nazionale all’ora di cena sulla televisione di Stato ha fatto danni enormi tra la popolazione, caduta nell’ignoranza più totale sulla materia. Una carta sinottica spaventa molto più oggi che negli anni 70 ed 80, quando era ormai di casa. La parola d’ordine è semplificare, tagliar corto e passare alla cartina riassuntiva.

E’ vero che l’offerta meteo su Internet ha raggiunto livelli impressionanti, con migliaia e migliaia di siti meteo di tutti i tipi e qualità, è vero che è aumentato l’interesse per la materia, ma solo perchè la materia è scesa ad un livello così banale che anche un bambino dell’asilo riuscirebbe facilmente a capire che tempo potrebbe fare domani.

Nessuno fa più uno sforzo per capire perchè stia piovendo o perchè c’è stata quell’alluvione o quella nevicata. Questo interessa ancora ad una nicchia ristrettissima di pubblico. Pochi sanno che il campionato del tempo si gioca d’inverno, l’unica stagione che conti veramente. E’ la neve a sorreggere questa disciplina, se la neve non raggiungesse mai l’Italia e non ci fossero i temporali ad animare un po’ la scena in estate, probabilmente l’interesse sarebbe molto più scarso, racchiuso davvero nei simboletti di sintesi: pioggia, sole, variabile e per la temperatura: freddo, mite, caldo.

Una tristezza. Per fortuna invece il tempo qualche volta riesce a dare spettacolo, per fortuna la nostra vita è condizionata dall’atmosfera, dalla sua variabilità, dal suo dinamismo.

Sfortunatamente, lo dico senza falsi moralismi, non viviamo situazioni estreme come negli States: non passiamo da -20°C a +30°C in poche ore, non sperimentiamo tornado, blizzard e uragani: per carità nessuno vuole augurare catastrofi o tragedie al prossimo, ma un tale tipo di tempo ci avrebbe portato già da tempo a studiare in modo meno superficiale i meccanismi dell’atmosfera, a pretendere dalle scuole una didattica diversa sull’argomento, ad assistere ad un meteo in tv più professionale, senza doverlo per forza vederlo buttare nel calderone dell’audience, commentato dalla prima velina che passa il convento.

Anche noi, come avrete notato, per sopravvivere, da diversi anni ormai ci siamo dovuti convertire alla moda del simboletto, anche nella rubrica che curo personalmente su Telenova, ma la parte tecnica, spiegata peraltro in modo decisamente elementare, non è stata certo rinnegata e se volete ancora un servizio professionale, rivolgetevi con fiducia agli esperti di MeteoLive, come avete fatto in tutti questi anni. 
 

Autore : Alessio Grosso