00:00 13 Gennaio 2022

METEO: torna l’incubo “ALTA PRESSIONE”, ci sono SPERANZE di CAMBIAMENTO?

I modelli virano sull'alta pressione persistente, anche se qualche speranza fredda resta dopo il giorno 20.

L’inverno a "spizzichi e bocconi" degli ultimi giorni potrebbe trasformarsi nella solita stagione anonima sotto le grinfie dell’ormai usuale pachiderma anticiclonico? Le mappe di oggi, purtroppo, hanno fatto notevoli passi indietro rispetto a ieri e ci mostrano la via invernale più buia, fatta di nebbia, smog, assenza di fenomeni e mitezza a non finire (specie in quota) sulla nostra Penisola. 

Fortunatanente un po’ di neve è scesa sui rilievi del centro-sud con l’ultimo passaggio artico, mentre resta piuttosto grave la situazione al nord (specie al nord-ovest) ed in parte anche sull’Appennino settentrionale dove il manto nevoso è scarso se non del tutto assente. 

Nei prossimi giorni anche le correnti fredde da nord-est ci lasceranno e si entrerà in tutto e per tutto nel tunnel dell’alta pressione. Gli effetti di questa figura barica li conosciamo bene: completa assenza di pioggia e di neve, ventilazione azzerarata, peggioramento della qualità dell’aria nelle città, tanta nebbia sulle pianure e mitezza in quota. 

La prima mappa mostra la situazione attesa in Italia giovedi 20 gennaio, tra una settimana esatta, secondo il modello americano: 

Alta pressione adagiata sull’Europa centrale e l’Italia come nei peggiori inverni. Forse qualche refolo freddo ed un po’ di instabilità potrebbero interessare le estreme regioni meridionali che resteranno un po’ ai margini di questa enorme isola di stabilità.

Quanto potrebbe durare questa situazione? E’ la solita domanda cocente che sorge spontanea in questi casi! Le eventuali speranze di cambiamento sono affidate a correnti piu fredde che potrebbero agire sull’Italia dopo il giorno 20. Di perturbazioni atlantiche o incursioni dalla Valle del Rodano per il momento non se ne parla. 

Ecco la media di tutti gli scenari del modello americano valida per martedi 25 gennaio: 

Ciò che balza all’occhio è l’enorme anomalia pressoria che seguiterà a funestare l’inverno dell’Europa occidentale. Lo spostamento del cardine anticiclonico più ad ovest potrebbe dare adito a correnti più fredde da nord-est di interessare l’Italia, ma con guasti ovviamente relativi e limitati alle regioni esposte, ovvero il varsante adriatico e il meridione. Per il settentrione invece non si vedono sbocchi piovosi o nevosi almeno fino a fine mese! 

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Autore : Paolo Bonino