00:00 29 Maggio 2015

El Niño di “Ferragosto” e la sua influenza in Italia: estate NO, inverno…

Altro che per Natale, in questa occasione il fenomeno Niño potrebbe manifestarsi maggiormente a partire dalla piena estate e sino all'autunno.

La teleconnesione atmosferica nota come El Niño è un’accoppiata atmosfera-oceano che presenta una componente oceanica che riscalda le acque del Pacifico centro-orientale e una componente atmosferica, nota come Oscillazione Meridionale, che influisce sui livelli di pressione nel Pacifico centro-occidentale.

El Niño si chiama così perchè solitamente interviene durante il periodo natalizio, mentre questo episodio, lento nel suo manifestarsi, potrebbe registrare il suo momento di massimo sviluppo in agosto oppure in settembre.

Da qui l’idea di "un bambinello" di Ferragosto. Gli effetti in Sudamerica potrebbero risultare pressochè simili a quello che si registra normalmente durante una fase di Nino, con aria calda umida in risalita ed alluvioni in Peru’, Ecuador e fino al Brasile ed aria secca e stabile in Indonesia e Australia che facilmente causa siccità.

Dalle nostre parti e nel resto del globo gli effetti saranno, come al solito, più tardivi e non sempre così chiari, ma certamente NON influenzeranno il periodo estivo.

Se il Niño dovesse rinforzare molto, potrebbe invece verificarsi (tanto per cambiare) un inverno mediamente più mite in Europa e in parte piovoso con molta neve, ma a quote un po’ alte sulle Alpi. 

Uno degli eventi più potenti fu quello del 1997-1998, con il 1998 appunto che si è classificato come l’anno più caldo dalla fine della Peg. Anche l’Italia ebbe la sua dose di caldo e precipitazioni anomale. Nel 1998 l’anomalia termica nel Pacifico si spinse sino a +2,5; nel 1983 fu 2,3 e 2,1 nel 1973.

Sono questi i tre episodi più intensi degli ultimi 50 anni. Gli effetti sull’Europa furono abbastanza differenti, con solo il 1998 a rappresentare un’anomalia termica fortemente positiva, come del resto su gran parte del globo. 

La natura insomma non si ripete mai e anche qualora sentiste dire che arriva un Nino forte e robusto, non credete ad una catastrofe climatica; potrebbe anzi essere di gran lunga attenuato e contenuto da altri effetti opposti. 

Negli ultimi anni gli episodi del "bambinello" non sono così stati tremendi come in passato, anzi si è assistito anche ad episodi di Nino Modoki, cioè caratterizzato da riscaldamenti solo parziali di quel settore del Pacifico, tali da non influenzare il clima così nettamente su scala mondiale.

Da ricordare come solitamente gli effetti in estate sul Mediterraneo si manifestano con potenziamento degli anticicloni e tempo soleggiato e caldo, mentre in inverno consentono il passaggio di numerose perturbazioni, pur come sottolineato sopra, in un contesto mite. 
 

Autore : Alessio Grosso