00:00 30 Dicembre 2002

I climi della Terra, parte seconda

Ricerca utilissima agli studenti delle Scuole Medie inferiori e superiori.

Ecco la seconda parte del prezioso lavoro del Professor Paolo Pellegrino sui climi del mondo.

CLIMA OCEANICO: (Bioma della brughiera+latifoglie) Andando ancora più a lontano dall’equatore, tra 41 e 53, ma soprattutto nel bordo occidentale dei continenti, si hanno zone quasi perennemente influenzate dalla bassa pressione dei venti occidentali; si hanno così precipitazioni in ogni mese, con massimo invernale e minimo estivo; tali precipitazioni possono essere moderate (come a Londra) oppure abbondanti (come nel Cile del S), ma soprattutto quello che caratterizza questo clima è l’elevato numero di giorni piovosi, sempre superiori a 130 l’anno (200 a Londra e 300 nel Cile del sud). Gli inverni non sono molto freddi, con temperature medie del Gennaio che variano dai 3 di Edimburgo ai 10 dell’Irlanda sud occidentale; le estati sono fresche, con medie tra i 12 (Edimburgo) e i 20 (Porto). Questo clima interessa tutta la costa occidentale europea, da Porto (Portogallo)alle Isole Shetland (Gran Bretagna),si ha poi nella costa del Pacifico del Canada e del Cile meridionale; è inoltre presente nell’isola meridionale della Nuova Zelanda.
Città che per esempio hanno questo clima sono Londra, Vancouver (Canada), Valdivia (Cile), e Dunedin (Nuova Zelanda).
CLIMA OCEANICO FREDDO (Bioma della Brughiera+foresta di aghifoglie)). Allontanandosi sempre dall’equatore, tra 55 e 65, e sempre nel bordo occidentale dei continenti, si ha una zona ancora influenzata perennemente dalle correnti occidentali, con qualche interferenza invernale dell’alta polare; di conseguenza, le precipitazioni sono abbondanti e molto frequenti in ogni mese dell’anno, senza alcuna stagione che presenti un massimo o un minimo più marcato.
Data la latitudine, gli inverni sono freddi, ma molto più miti rispetto ad altre zone sugli stessi paralleli, poichè le medie del Gennaio sono sempre sopra lo 0 (da 0 a 3);le estati sono molto fresche, con medie di Luglio dagli 8 ai 13.
Questo clima interessa tutta la costa norvegese occidentale, il sud dell’Alaska e l’estrema zona meridionale del Cile. Città con questo clima sono, ad esempio, Bergen (Norvegia), Juneau (Alaska – USA), Ushuaia (Argentina).

CLIMA CONTINENTALE DELLE PRATERIE: (Bioma delle praterie)
Questo clima interessa le parti continentali dell’emisfero boreale situate molto lontano dagli oceani, tra 40 e 50 N; l’inverno è marcatamente influenzato dall’alta polare, che nel raffreddamento delle masse continentali trova terreno fertile per la sua espansione, mentre l’estate è influenzata dall’espansione verso nord dell’anticiclone tropicale che in ogni caso, a causa del forte riscaldamento dei continenti, non trova terreno molto fertile al suo sviluppo, ed è quindi intervallato da discese d’aria fredda, umida e instabile da nord, cosicchè tale stagione, pur essendo soleggiata, registra il massimo delle precipitazioni (sotto forma di rovesci temporaleschi); le stagioni intermedie sono quindi influenzate da quel che resta delle correnti occidentali, che arrivano però ormai quasi prive di tutto il potenziale d’umidità, e quindi producono solo pioggerelle.
L’inverno è molto rigido, con medie del Gennaio da -10 a 0, mentre l’estate è molto calda, con medie tra i 21 e i 27, e sbalzi termici dal giorno alla notte piuttosto bruschi.
Zone con questo clima sono L’ Europa Orientale (specie in Ucraina, Russia meridionale e Romania settentrionale), gli Stati Uniti centro occidentali e il Canada meridionale. Le precipitazioni non sono mai abbondanti, e quindi permettono lo sviluppo di una prateria con radi alberi piuttosto che il bosco: è la regione adatta alla coltivazione d4el frumento.
Città con questo clima sono ad esempio Budapest, Belgrado, Kiev (Ucraina), Chicago (USA), Minneapolis (USA).

CLIMA CONTINENTALE ARIDO (Bioma della steppa temperata): Questo clima si può trovare tra 35 e 50 di latitudine nell’emisfero boreale, in regioni assai lontane dal mare, che quindi sono interessate solo marginalmente da correnti umide. L’inverno è pesantemente influenzato dall’alta polare, che, date le grandi masse continentali raffreddate, si espande facilmente fino a 35 di latitudine. L’estate è influenzata dall’alta tropicale che si espande verso nord, che provoca siccità assoluta nelle regioni sotto il 45° parallelo; più a nord si passa gradualmente a una zona dove è invece l’estate la stagione più piovosa, malgrado anche qui molto soleggiata, poichè l’aria fredda riesce ad aprirsi il varco per incursioni. A sud le stagioni più piovose sono quindi quelle intermedie.
L’inverno è molto rigido, con medie del gennaio tra i -20 e i – 3, mentre l’estate è molto calda, con medie tra i 23 e i 30, e punte massime di 50 gradi come nel Turkmenistan.
La vegetazione è scarsa, sotto forma di steppa, gelida in inverno e torrida d’estate.
Questo clima è presente in tutta l’Asia centrale (Russia asiatica del sud, Kazakhstan, Usbekistan, Turkmenistan, Kirghisistan, Afganistan del nord). Città con questo clima sono, ad esempio, Samarcanda (Usbekistan), Petropavlovsk (Kazakhstan), Semipalatinsk (Kazakhstan).

CLIMA DESERTICO FREDDO (Bioma del deserto freddo): è caratteristico della Mongolia (Deserto del Gobi), regione situata tra 40 e 50 N a notevole altitudine, tutta circondata da alte montagne, che bloccano qualsiasi corrente umida, fortemente influenzata dall’alta polare da ottobre a maggio, e quindi con piogge scarsissime concentrate in brevi acquazzoni estivi.
Gli inverni sono rigidissimi, con medie tra -35 e -20, mentre le estati sono piuttosto fresche, con medie del luglio di 17, e forte escursione termica diurna che può portare anche a massime diurne di 35.
Città con questo clima è, ad esempio, Ulan Bator, la capitale della Mongolia.

CLIMA CONTINENTALE FREDDO (Bioma della foresta boreale, o Taiga): è caratteristico delle zone dell’emisfero boreale tra 50 e 65, all’interno dei continenti; l’inverno è il regno incontrastato dell’alta polare a E, mentre a O si possono avere stagioni con prevalenza di correnti occidentali; l’estate prevalgono le correnti occidentali, con qualche incursione dell’alta tropicale. Di conseguenza, l’inverno è asciutto mentre l’estate è la stagione con maggiori precipitazioni.
Le medie del gennaio variano da 0 in Germania a – 50 nel nord est della Russia. La lunghezza degli inverni aumenta, più che da S a N, da O a E, per via della maggiore continentalità. L’estate è breve e piuttosto calda, con punte massime di 30-35.
La vegetazione è la classica foresta di conifere.
Questo clima si ha in tutta l’Europa centro settentrionale, dalla Germania alla Russia, e in tutta la Siberia centrale; è inoltre presente nel Canada centrale.
Città con questo tipo di clima sono, ad esempio, Mosca, Berlino, Stoccolma, Oslo, Helsinki, Ottawa.

CLIMA SEMINIVALE DELLA TUNDRA: (Bioma della tundra). Tra 65 e 75 di latitudine, siamo nel regno incontrastato dell’alta polare per 9 mesi l’anno, e delle correnti occidentali nei rimanenti tre mesi. Si hanno quindi 9 mesi con temperature sotto lo 0, che possono toccare anche i -50 in pieno inverno, mentre d’estate la temperatura può arrivare a una media di 10 nel mese più caldo, con punte massime di 20.
Le precipitazioni sono scarse e cadono principalmente in estate.
Si trova questo clima nella Groenlandia del sud, nella Russia Settentrionale, nel Canada Settentrionale e nelle coste dell’Antartide.

CLIMA POLARE: (Bioma dei ghiacci perenni)
Si trova alle latitudini polari. E’ caratterizzato da temperature sotto allo 0 per tutto l’anno, che possono variare dai -5 in Estate nella Groenlandia ai -80 in Inverno in Antartide (ma nessuno può ancora dire quale sia la temperatura media di Gennaio sulle cime dell’Antartide e quali minimi si sono toccati in quelle terre…si potrebbe pensare che si arrivi a -100).
Per tutto l’anno regna l’alta pressione termica polare, e quindi le precipitazioni sono scarsissime; ciò che può sembrare precipitazione è molto spesso neve sollevata dal vento e trasportata in un’altra zona.

Naturalmente, a causa della disuniformità tra masse acquee e terre emerse, e della differente altitudine dei luoghi, ai climi classici si sovrappongono varietà importanti. Quello che credo importi di più per una classificazione dei climi deve essere il tenere conto della diversità dei regimi barici nelle varie zone della Terra.
E’ chiaro che il clima dei ghiacci perenni si può trovare oltre i 3000 m nelle nostre zone, ma tale clima non è quello polare propriamente detto, a causa del diverso regime delle pressioni, che causano differente distribuzione delle precipitazioni.

Credo che, riassumendo, si possano classificare altri tre climi:
CLIMA MONSONICO: La presenza dell’Oceano Indiano a sud dell’Asia causa un turbamento alla circolazione atmosferica su tutto il sud e l’est del continente, poichè d’estate, essendo l’interno dell’Asia surriscaldato, diventa sede di bassa pressione, che richiama correnti molto umide dall’Oceano, che a sua volta è sede di alta pressione, poichè meno caldo. Si ha così uno sconvolgimento dei normali climi che dovrebbero competere a ogni latitudine.
As esempio in India, al 20° parallelo N, che dovrebbe essere il regno incontrastato del deserto, abbiamo invece una forte stagione piovosa in estate, mentre a Shanghai che, situata a 33 N, dovrebbe avere un clima mediterraneo, abbiamo invece piogge prevalentemente estive, e inverno freddo e secco, poichè il continente asiatico molto freddo in inverno diventa sede di alta pressione, che richiama venti freddi e secchi verso l’oceano, sede di bassa pressione.
Poichè questo turbamento dovuto al regime monsonico dei venti si ha in un ampia fascia latitudinale, avremo climi monsonici differenti:
Clima Tropicale Monsonico: India e sud est asiatico al di sotto del 25° parallelo;
Clima temperato monsonico: Asia Orientale, tra 25 e 40 di latitudine;
Clima subartico monsonico (Il Pacifico verso Vladivostock ha ancora un regime delle pressioni analogo a quello dell’Oceano Indiano): oltre il 40° parallelo, tipico dell’estremo oriente russo e della Manciuria.
Fenomeni analoghi al clima monsonico, ma più attenuati, si trovano anche nell’America Del Sud e nei Caraibi (come mai Veracruz, in Messico, che essendo al 20° parallelo, dovrebbe avere clima desertico, ha in realtà clima molto piovoso con massimo estivo? Oppure Buenos Aires, che si trova a 35 S, ma ha clima tutt’altro che mediterraneo, perchè presenta il massimo delle piogge in estate… tutto questo è dovuto alle differenze di pressione che si creano tra grandi masse acquee e grandi masse continentali, e dalla disposizione di quest’ultime rispetto agli oceani.

CLIMA CALDO DI MONTAGNA: Nei paesi tropicali, salendo di altitudine, si possono trovare climi con regime di piogge di tipo tropicale, ma con temperature sempre più basse a mano a mano che si sale, fino ai ghiacci perenni. Tali climi sono però diversi dai climi temperati o freddi, poichè bisogna tenere conto del differente regime barico.

CLIMA TEMPERATO DI MONTAGNA: Anche nei climi temperati si può tenere lo stesso discorso usato per quelli tropicali di montagna. Inoltre, la presenza delle masse montagnose può determinare varietà locali, temporali orografici, che possono alterare sensibilmente il clima. Ad esempio, nella costa meridionale del Perù, siamo in assoluto clima desertico, ma verso i 3000 m, anche in quella zona inizia un certo regime di precipitazioni.
Concludendo, ritengo lo studio dei climi molto complesso, e penso che una classificazione adeguata, per non degenerare nel trascurare le varietà locali, si possa fare solo tenendo conto della diversità dei regimi della pressione atmosferica.
Autore : Prof Paolo Pellegrino