00:00 26 Maggio 2009

BRUTTA PIEGA: l’onda di calore potrebbe ripetersi nei primi giorni di giugno

Perplessità sull'evoluzione per i primi giorni di giugno.

L’onda di calore africana si ridimensionerà a breve ma la grande calura resterà parcheggiata tra Libia, Egitto e Tunisia, pronta a rientrare in gioco appena se ne presenterà l’occasione.

La primavera senza avvezioni fredde di rilievo nell’area mediterranea ora comincia a pesare. Ha infatti accumulato molto calore sul nord Africa. A spingerlo verso nord ci ha pensato però essenzialmente la discesa di aria fredda sull’estremo settore occidentale del Continente, laddove c’è una sorta di “esca” determinata dalla presenza di acque oceaniche più fredde della norma.

In questo modo, come una sorta di Triangolo delle Bermude, tutto viene risucchiato lì e noi risentiamo del respiro caldo che risale dall’Africa lungo il ramo ascendente della saccatura.

La tregua determinata da una temporanea spinta verso nord dell’anticiclone delle Azzorre e dalla contemporanea discesa di una goccia fredda a ridosso delle Alpi orientali, potrebbe interrompersi bruscamente a causa di un nuovo affondo perturbato sull’estremo ovest del Continente, capace di far allungare ancora verso di noi all’Africa la sua lingua di calore.

Quello che preoccupa è che il tempo spesso tende a ripetere gli schemi (persistenza barica). Se tale disposizione barica seguitasse ad insistere l’Italia avrebbe una stagione probabilmente ancora peggiore di quella del 2003 con tanti saluti alla ripresa dei ghiacci.

Le note positive riguardano un vortice polare più in forma che mai e la testimonianza della sua vivacità è dimostrato da una modesta ma comunque significativa ripresa dei ghiacci artici. Insomma, se il Mediterraneo bolle non significa necessariamente che stiano andando arrosto tutti.
Autore : Redazione