00:00 21 Maggio 2018

Quanto durerà l’alta pressione africana sull’Italia?

Secondo le mappe odierne non molto, ma vediamo il perchè...

L’alta pressione fa paura; non stiamo commentando quella presente nella mappa a lato (che è del tutto tranquilla) ma della consapevolezza di ciò che l’anticiclone africano può fare…peggio ancora quando riceve il contributo azzorriano.

Il ricordo dell’estate scorsa è ancora vivo in noi, quando la nostra Penisola si trovata sotto una cappa di caldo atroce e durevole. Sono ancora vivi i ricordi degli incendi, della siccità e purtroppo dei decessi di persone anziane e con problemi respiratori che non ce l’hanno fatta a sopportare gli over 35° per giorni e giorni.

Per il momento siamo lontani dai mostri anticiclonici dello scorso anno, che ricevevano alimentazioni sia da ovest (dalle Azzorre) che da sud (ovvero dall’Africa).

L’anticiclone africano che diverrà realtà nel prossimo week-end (prima mappa) scaturirà solamente dallo sprofondamento di una depressione in sede Iberica e dal richiamo caldo che si attiverà sul suo fianco orientale. L’isoterma + 20° a 1500 metri (che è un po’ il confine tra il caldo normale e atroce) dovrebbe fuoriuscire solo in prossimità della Sardegna meridionale, per ripiegare quasi subito verso il Continente nero ad inizio settimana prossima.

A remare contro un’egemonia anticiclonica perdurante sull’Italia c’è anche il famoso ITCZ che si mantiene a livelli normali o poco ad di sotto (si legga qui per ulteriori dettagli: https://www.meteolive.it/news/In-primo-piano/2/cos-l-itcz-e-come-incide-sulla-nostra-estate/38346/)

La media degli scenari del modello americano per la fine del mese (seconda mappa) mostra inoltre una certa mobilità del cuneo anticiclonico africano sotto la spinta della saccatura ad ovest che lentamente si avvicinerà.

In altre parole: per il settentrione potrebbe essere un’ondata di caldo moderata abbastanza breve, mentre per il centro e il meridione potrebbe essere più durevole, ma accompagnata da termiche non preoccupanti e generalmente inferiori a + 20° a 1500 metri.

Autore : Paolo Bonino