00:00 8 Gennaio 2004

Clima e lavoro in montagna

Il luogo comune del montanaro

Bisogna distruggere la vecchia immagine idilliaca che rappresentava il montanaro come un essere privilegiato, a diretto contatto con la natura e lontano dai problemi del mondo moderno.

Il vecchio pastore seduto su una roccia che osserva le nuvole, é sempre stato associato all’idea di saggezza incontaminata.

Forse sarebbe più facile interpretare queste immagini come segno di una grande stanchezza. La gente di montagna ha sempre lavorato per sopravvivere e non per creare profitto.

Lo sforzo per raggiungere questo risultato si compie in pochi mesi, 5 per l’esattezza, i mesi in cui cioè il suolo é libero da neve.

A primavera si zappa il campo di bassa quota e si porta il bestiame fuori dalle stalle ai pascoli intermedi, tra i 1000 e i 1500 m., a giugno comincia la transumanza e si sale con le vacche o le capre all’alpeggio, sperando che non nevichi o geli, perché altrimenti le vacche possono morire.

All’inizio dell’autunno le mucche rientrano nelle stalle, si miete la segale e l’orzo e si raccolgono le patate.

Prima che cada la neve bisogna provvedere a far legna per l’inverno.
Chiedete ad un montanaro cosa pensa della neve, a qualcuno scapperà anche qualche moccolo.

Questa vita così faticosa ha provocato l’abbandono della montagna in moltissime valli alpine: provate ad esempio a risalire la valle dell’Orco fino a Ceresòle Reale in Piemonte.

Troverete decine di masi, baite e cascine dove il tempo si é fermato, dove non ci abita più nessuno da anni.

E’stato il turismo a riportare l’uomo in montagna ma con una mentalità completamente diversa, che considera utile solo il terreno edificabile o adatto a costruirvi un impianto sciistico.

Spesso gli insediamenti non sono proporzionati alle capacità recettive di una zona, alle ville si sostituiscono i condomini, spesso costruiti in aree sempre evitate dai locali per il pericolo di valanghe.

Un popolamento eccessivo ha anche modificato il micro-clima di molte stazioni montane.
Autore : Alessio Grosso