00:00 22 Febbraio 2018

Alla ricerca della NEVE: ecco DOVE potrebbe cadere da qui all’esordio di marzo

Questi ultimi giorni di febbraio trascorreranno sotto una circolazione di venti instabili e freddi dapprima artici, poi continentali. Diverse saranno le occasioni di NEVE per l'Europa ed anche per il nostro Paese, anche se lo sguardo punta inevitabilmente alla grandiosa dinamica di retrogressione messa in luce dai modelli da domenica 25 febbraio in avanti. Vediamo dove e quando potrebbero manifestarsi gli episodi più significativi di instabilità che sarebbero inevitabilmente associati alla caduta di NEVE sino a bassa quota.

Quando il Vortice Polare si indebolisce e la circolazione torna a svolgersi dapprima sui binari di una meridianizzazione, poi addirittura su dinamiche retroattive, l’appassionato ma anche l’osservatore comune, spinge il proprio sguardo in là nel tempo, cercando risposte a quelle domande che in molti si pongono circa le località ove sarebbe possibile con più facilità rispetto ad altre, osservare la caduta della neve, possibilmente anche sino a quote pianeggianti. In queste condizioni, in virtù di un profilo delle temperature piuttosto freddo, queste opportunità si fanno ovviamente più concrete e questo stimola la curiosità dei nostri lettori. 

Siamo tutti presi nell’attesa del grandioso evento di gelo che si verificherà sull’Europa (e su parte dell’Italia) negli ultimi giorni di febbraio, che ci stiamo facendo sfuggire quello che invece è previsto a brevissimo termine, nello specifico tra questa notte e la giornata di sabato.

Ebbene in questo breve range temporale, ben DUE sistemi frontali attraverseranno il nostro Paese portandovi precipitazioni ed instabilità con neve a bassa quota. Senza dubbio il più appetitoso è previsto questa notte attraversare con un nuovo carico di precipitazioni le regioni del nord. In questa sede, nevicate anche abbondanti si verificheranno lungo i versanti padani dell’Appennino settentrionale. La neve sino a quote pianeggianti, potrebbe raggiungere con maggior facilità l’Emilia Romagna. Nella mattinata di domani, venerdì 23 febbraio, qualche fiocco bagnato sino in pianura potrebbe raggiungere persino il Piemonte occidentale. 

Sabato un secondo, veloce corpo nuvoloso attraverserà il Paese da est ad ovest. Sulle regioni centrali la neve resterà confinata soltanto a quote superiori i 1000 metri, sulle regioni settentrionali ancora neve a bassa quota tornerebbe a farsi vedere sull’angolo nord-occidentale, soprattutto la regione Piemonte

Domenica mattina è il grande momento dell’irruzione gelida continentale, la neve potrebbe cadere sino in pianura su diverse zone del nord ma solo come timide spruzzate più probabili sui settori occidentali, ancora una volta il Piemonte la regione più esposta. Nella seconda metà della giornata, la palla al balzo passerebbe velocemente ai versanti centrali e soprattutto settentrionali adriatici, con spruzzate possibili sino a quote prossime il litorale. 

Oltre questa soglia diventa un territorio oscuro; occorre infatti ancora capire con esattezza la traiettoria dell’impulso d’aria gelida continentale che verrà sopportato in quota da una evidente componente artica. Alcuni modelli ipotizzano per martedì 27 un impulso dalla Valle del Rodano che apporterebbe rovesci nevosi disorganizzati sul medio/alto Tirreno e la Liguria. 

Oltre questo confine, spingendo quindi il nostro sguardo ai primi di marzo, entriamo in un campo minato; la retrogressione potrebbe infatti avere la forza per "agganciare" una vecchia depressione arenata ad ovest del Portogallo, scatenando sull’Italia un richiamo di aria mite ma anche molto umida che potrebbe regalare la neve, questa volta abbondante su diversi settori del nord. 

Come vedete le occasioni non mancheranno ma soprattutto sul medio e sul lungo termine le previsioni rimangono ancora troppo incerte da consentirci di formulare una previsione precisa sull’argomento neve, tuttavia convinti che quest’ultima non mancherà all’appello su diverse delle nostre regioni. 

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Autore : William Demasi