10:46 1 Gennaio 2024

ONDATA di FREDDO dopo l’Epifania: come evolverà il tempo sino a metà gennaio?

Una depressione si scaverà nel Mediterraneo e sull'Italia per l'Epifania, richiamando aria progressivamente più fredda. Sarà lo schema barico che insisterà almeno sino al 10-12 gennaio, ma le conseguenze sono ancora molto incerte a causa dell'invadenza dell'anticiclone.

Avete appreso più o meno chiaramente che per l’Epifania gran parte del Paese sperimenterà una fase di maltempo dovuta all’approfondimento di una depressione mediterranea in seno ad una saccatura in discesa dal nord ovest del Continente.

Si tratterà di una fase perturbata dai connotati semi-invernali, anche se di freddo vero almeno sino a domenica 7 ne vedremo ben poco. La neve cadrà sulle Alpi (sin verso i 600-1000m a seconda dei settori) e sugli Appennini sin verso i 1000m, a quote inferiori sui monti sardi, più direttamente interessati dalla massa d’aria fredda in sfondamento dalla valle del Rodano.

Questa depressione nei giorni immediatamente successivi sarà alimentata da aria nettamente più fredda di origine artica, ma solo per 48-72 ore, tra lunedì 8 e mercoledì 10 gennaio, come vediamo qui dalla media degli scenari del modello europeo, prevista per martedì 9 gennaio:

Si evince da questa mappa che i risvolti perturbati si avranno ormai solo sulle regioni centrali adriatiche e sul meridione con possibile neve a quote basse, mentre altrove avremo solo un afflusso di aria fredda e secca. Da notare come sempre l’invadenza dell’anticiclone, posizionato è vero sulle Isole Britanniche, ma sempre pronto a deviare quanto basta verso est le lingue gelide che dal Polo proveranno a spingersi verso sud.

Naturalmente a giocare un ruolo di primo piano in questo schema barico c’è sempre la corrente zonale da ovest, che farà di tutto per spingerci addosso l’alta pressione, nonostante l’opposizione dell’aria fredda:

E quanto freddo potrà arrivare con una simile congiuntura barica? Beh, la parziale schermatura alpina non consentirà l’arrivo di un freddo severo, che ricordiamo sempre, per l’Italia arriva da est. Accontentiamoci però di termiche invernali a 1500m e di temperature che anche in pianura durante la notte scenderanno al di sotto dello zero (specie dove non ci sarà vento e il cielo sarà sereno); qui sotto una mappa prevista proprio a 1500m per martedì 9 gennaio:

Sgombrato ormai ogni dubbio sui possibili effetti dello stratwarming siberiano in troposfera, che NON ci saranno, resta da capire cosa accadrà dopo, cioè dal 10-12 gennaio tornerà l’anticiclone? Almeno temporaneamente è molto probabile, lo vediamo qui:

Nonostante appaia come sempre mastodontico sulle mappe, l’anticiclone però potrebbe essere nuovamente infilzato da parziali rallentamenti della corrente a getto da ovest entro la metà del mese o subito dopo, come del resto accade ad ogni inverno, dunque rientriamo nella normalità.

Intendiamoci: non che fossero previsti chissà quali BLOCCHI della circolazione zonale, non che si pensasse ad un’ondata di gelo storica, ma ancora una volta sembra fallire anche l’idea di un semplice “RIDGE”, una cresta, una dorsale anticiclonica dislocata sulla Groenlandia per qualche giorno, in modo che l’Europa e il Mediterraneo potessero farsi i fatti propri e viversi il proprio episodio invernale in santa pace:-)

Ci sono margini di incertezza? Pochini a questo punto, ma seguite gli aggiornamenti, qualche sorpresa dagli indici teleconnettivi potrebbe anche arrivare a smuovere la situazione.