00:00 30 Dicembre 2013

Modello americano: spina nel fianco a San Silvestro sul meridione, poi altre piogge in vista ma freddo ancora lontano

Non si notano sostanziali cambiamenti di rotta sin dopo l'Epifania. L'ultima corsa ufficiale del modello americano conferma tre perturbazioni in transito e neve essenzialmente in montagna, probabilmente a bassa quota sulle Alpi solo il 2 gennaio.

Ecco a voi l’ultima corsa serale del modello inglese ECMWF, fra gli strumenti principali per poter elaborare una previsione, in progressivo aggiornamento automatico dalle ore 20.00 in poi.
Dalle ore 21.00 appariranno invece via via i commenti e le analisi del nostro previsore di turno riguardo alle mappe più rilevanti e interessanti scelte fra i successivi 10 giorni di previsione. 

 

 ANALISI della situazione attuale: il flusso perturbato principale, facente capo alla imponente depressione d’Islanda, si mantiene disposto prevalentemente lungo i paralleli a latitudini medio-alte. Sull’Italia riescono a penetrare solo i cavi d’onda periferici che si accompagnano ad altrettante perturbazioni. Una di queste, in fase di consolidamento sui nostri mari meridionali, insisterà al sud sino alla fine dell’anno, generando condizioni di moderata instabilità. La perturbazione prossima alle coste franco-spagnole sfilerà verso la regione scandinava, mentre quella in proconto di formarsi in pieno Atlantico ci raggiungerà tra il 2 e il 3 gennaio.

 

 Inverno se ci sei batti un colpo… Silenzio assoluto. Tra una pausa soleggiata, e naturalmente mite per la stagione, e l’altra si sente solo il frusciare della pioggia, magari accompagnata da tiepidi venti meridionali. Il quadro già visto a Natale, pur in tutto il suo drammatico parossismo, si ripeterà in maniera più soft anche nei primi giorni del 2014.

Tanto per iniziare la perturbazione giunta i giorni scorsi sull’Italia, ha ricevuto un nuovo apporto di vorticità, sufficiente a mantenerlo in vita a cavallo del nostro meridione almeno sino a tutta la notte di San Silvestro. Botti a rischio ombrello dunque qua e là su queste regioni, anche se prevalenti saranno comunque i momenti asciutti.

Pioggia a Capodanno, pioggia tutto l’anno? Probabilmente no, tuttavia almeno sino al 7 gennaio il detto calza a pennello su questo inverno finora davvero sotto tono.

E allora ecco ancora uno spicchio di autunno nel bel mezzo della stagione che dovrebbe invece giocarsi sul filo del freddo e della neve. La neve invero arriverà, anzi tornerà, ma come sempre nevicae sempre sul bianco, ovvero in montagna. Qualche fioccata a bassa quota è comunque attesa il 2 gennaio al nord, poi tutto risalirà la china dei monti, depositando centimetri su centimetri.

Oltre alla perturbazione che il 2 gennaio affronterà il nord e il giorno successivo il centro-sud, menzioniamo anche il guasto che subentrerà tra il 4 e il 6 gennaio. L’ultima corsa ufficiale del modello americano qui descritta pospone di qualche ora i fenomeni, facendoli slittare in parte anche verso l’Epifania (segnatamente al sud), ma l’impianto sostanzialmente rimane lo stesso. 

Niente aria fredda, anzi la mappa del 7 gennaio (ultima in basso), mostra una depressione islandese in ulteriore approfondimento, paga dei continui apporti di vorticità propinatole dal lobo canadese del vortice polare. Finchè quest’ultimo se ne starà con un fuoco della sua ellisse adagiato sul nord America, l’inverno sull’Europa non decollerà mai.

Gli indici confermano, tuttavia sono ancora da studiare i movimenti che avverranno nella stratosfera polare; per ora qualcosa si intravvede ad oltre 380 ore, una eternità. Sarà buona norma pazientare e tornare sull’argmento a tempo debito.

Autore : Luca Angelini