00:00 29 Dicembre 2015

Scrutiamo gli INDICI: a gennaio il tempo potrà cambiare in maniera decisa?

Segnali incoraggianti a livello globale ma non ancora sufficienti per l'Italia.

Il gradiente barico tra l’Islanda e le Azzorre risulterà ancora piuttosto forte: in pratica a ridosso dell’Islanda continueranno ad agire profonde depressioni, mentre in Atlantico l’anticiclone sarà ancora sufficientemente attivo: da questo schema scaturiranno correnti occidentali ancora poco ondulate e le correnti miti potranno così raggiungere il Continente senza troppi problemi, peraltro senza coinvolgere direttamente il Mediterraneo, cioè senza portare precipitazioni consistenti.

Si parla di NAO, un indice che descrive proprio l’andamento pressorio su questa porzione d’Atlantico e che, sebbene solo in parte, condiziona il tempo su molte aree del Continente, perché il tempo si muove da ovest ad est. 

Questo tipo di distribuzione pressoria è definito positivo e non depone per un’esplosione dell’inverno alle nostre latitudini, anche se altri segnali sembrerebbero incoraggianti, come il tracollo dell’attività del vortice polare troposferico.

In pratica il vortice polare dal primo gennaio si prenderebbe una pausa, si parla di AO negativo o fortemente negativo, e in questo modo molte aree dell’emisfero nord sperimenterebbero forti ondate di gelo ed altre rimonte di aria più mite e stabile, in pratica ricomincerebbero gli scambi di calore.

E cosa occorrerebbe perché tutto questo avvenisse anche da noi? Semplice, che l’indice NAO desse segnali di neutralità, che ci sono ma non ancora sufficienti a stemperare i bollenti ardori dell’Atlantico e che la cintura degli anticicloni subtropicali arretrasse di qualche grado di latitudine, cosa tutta da verificare.

In sostanza allora, cosa dovremmo attenderci? Certamente un tempo più dinamico rispetto a dicembre, con potenziali situazioni invernali soprattutto dalla seconda decade di gennaio in poi, sempre che la NAO ce lo consenta…

 

Autore : Alessio Grosso