Nel gennaio del 2012 c’era l’anticiclone “mostro”, poi…
Il super anticiclone c'era ancora allora, poi arrivò un gelido febbraio., per molti anche eccezionalmente nevoso.
D’inverno c’è sempre il super anticiclone? Anche se fosse così non è detto che la sua figura, pur vistosamente anomala e simile per posizione a quella che potremmo sperimentare in un qualunque mese estivo, debba dettar legge per tutto il mese di gennaio.
Anche nel gennaio del 2012 l’anticiclone dominava largamente la scena, senza peraltro mettere in mostra una grande obesità, ma senza discostarsi troppo da un classico schema di stabilità. Qui sotto ecco come si presentava la situazione il 19 gennaio di quell’anno:
E invece…
In seguito le correnti cominciarono ad ondulare, soprattutto a causa della presenza di un anticiclone di blocco tra il Mare di Barents e la Nuova Zemlja; le ondulazioni divennero poi più marcate e, nonostante una corrente a getto che tentò di resistere sino all’ultimo, l’anticiclone si slanciò verso nord e il blocco delle miti correnti atlantiche resse, favorendo un’irruzione fredda di eccezionale portata, che seppellì di neve il versante adriatico e sbarcò anche sul Tirreno portando fiocchi abbondanti anche sulla Capitale, oltre a determinare temperature molto basse per diversi giorni.
Le uniche zone a rimanere a secco furono quelle del Triveneto.
Potrebbe ripetersi una simile configurazione? Il tempo non si ripete MAI perfettamente nello stesso modo, anche se l’analisi scientifica su base statistica ci è utile per capire se certi schemi barici possano o meno ripresentarsi "a grandi linee" e questo ogni tanto succede.
Pertanto non è detto che la zonalità (cioè correnti sparate da ovest miti) proposta dai modelli, non possa comunque gradualmente cedere il passo a nuovi scambi meridiani che spostino dal Mediterraneo quel pachiderma dell’anticiclone, magari proprio a cominciare dall’Epifania.
Autore : Alessio Grosso