L'emissione di stamane del modello americano ma anche del vario "modellame" non lascia molto spazio alla fantasia, alle analisi di indici teleconnettivi, di temperature superficiali oceaniche, di coperture nevose, etc.
L'emissione ci dice che c'è un anticiclone possente che dai primi di dicembre, eccezion fatta per un piccolo bug nella giornata di venerdì 4, dominerà la scena almeno sino al termine della prima decade.
Il resto sono tutte discussioni accademiche, nobili, serie, appassionate ma che lasciano appunto il tempo che...trovano.
E' il modello che parla e dice tutto: se il getto non frena, non serpeggia, se l'anticiclone rimane lì come un pachiderma nel Mediterraneo non è che possa succedere chissà che cosa.
Semmai si potrebbe ipotizzare un graduale e fisiologico abbassamento del flusso zonale atlantico in seconda decade con maggiore coinvolgimento anche delle nostre regioni, specie del settentrione, con fronti in transito da ovest e con le Alpi finalmente cosparse di neve dalle quote medie, un po' come accadde sotto Natale nel 2013, mentre in pianura pioveva a dirotto.
Altro non si vede e nemmeno si immagina, sempre che non si vada in cerca di qualche scenario estremo, che senz'altro ci sarà ma che al momento appare davvero poco credibile.
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Meteo lungo termine: cosa succederà nella prima decade di dicembre?
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In primo piano - 26 Novembre 2015, ore 09.03
Autore : Alessio Grosso
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