00:00 6 Febbraio 2021

METEO: attacco al cuore del vortice polare canadese, ecco le possibili GELIDE conseguenze per l’Europa e l’Italia

L'unica cosa che avrebbe potuto determinare un tentativo di riscatto in "zona Cesarini" dell'inverno in Europa: un attacco nel quartier generale del vortice polare troposferico.

Il freddo siberiano tenterà la conquista dell’Europa da metà mese? Scopriamolo insieme!

 

La spinta antizonale delle correnti alle alte latitudini, cioè da est verso ovest, contraria al normale andamento del tempo nel nord emisfero, manifestatasi dopo lo stratwarming di inizio gennaio, sta per determinare lo spostamento di un anticiclone dalla Groenlandia verso la Baia di Baffin nel nord del Canada, con tutto il suo contributo di aria mite, che andrà completamente a destabilizzare quello che in gergo viene definito il "core" del vortice polare, cioè il suo quartier generale, determinandone quasi una sorta di smembramento.

La mappa qui sotto, riferita alle anomalie termiche di lunedì 8 febbraio alla quota di 1500m, mette proprio in evidenza il clamoroso rialzo termico alle latitudini polari, 20°C in più rispetto alla norma e nel contempo la presenza di un lago freddo acefalo, cioè "senza testa e dunque senza un regista" sdraiato sin sugli States centrali:

Dunque il grande freddo è come fosse stato sfrattato di colpo; di conseguenza si mettono in moto tutti i meccanismi ad "effetto domino" che intervengono in queste rare circorstanze. Il regista del tempo (il vortice polare appunto) si inceppa, le correnti da ovest che dominano le condizioni atmosferiche anche in Europa rallentano di colpo, è come se tutte le figure depressionarie in viaggio verso di noi con la loro aria mite, non più alimentate, rinculassero all’improvviso in seguito a questo svuotamento di vorticità.

Lo vediamo anche in questa mappa nord emisferica prevista per lunedì 8, che evidenzia proprio la presenza di quell’anticiclone anomalo tra Groenlandia e Canada:

Da qui ecco farsi largo dapprima un anticiclone dal Mediterraneo verso il centro Europa e poi tutto quel freddo che era parcheggiato tra Scandinavia e Russia si metterebbe in moto anch’esso con moto retrogrado verso sud e in parte verso ovest, come si vede qui sotto nell’ipotesi più estrema proposta a 1500m, che prevede lo sfondamento del gelo anche sull’Italia entro domenica 14 o lunedì 15 febbraio, con conseguenze anche severe in Adriatico (dove nevicherebbe sin sulle coste):

In pratica, come si dice nel calcio "salterebbero gli schemi" e per qualche giorno tutto il freddo che era stato soffocato per settimane ad est per colpa di una corrente occidentale troppo tesa, verrebbe a visitarci con gli interessi. Credibile? 

L’evento canadese non è solo credibile, è certo, quanti ai risvolti europei come sempre i modelli faticano ad inquadrarli con precisione, stante anche la distanza temporale, ne deriva un’incertezza ancora notevole, ma sembra abbastanza probabile lo schema barico previsto per sabato 13 (45-55%) con l’anticiclone proteso verso nord e il freddo a due passi da noi:

Diventa difficile capire quanto potrà durare quel muro anticiclonico ad ovest senza essere nuovamente spinto verso est dalla forza delle correnti occidentali (che potrebbero riprendersi in breve tempo dallo shock dell’attacco alla "Pearl Harbour" del vortice polare).

Secondo il modello americano le probabilità di vivere almeno 48 ore di freddo importante sono più che discrete tra San Valentino e lunedì 15, guardate la mappa delle probabilità in percentuale (espresse con una scala di colori) che le temperature a 1500m possano scendere sin sotto i -5°C per quell’intervallo di tempo:

E anche il rischio di nevicate sin sulle coste in Adriatico e a ridosso delle Alpi (qui deboli) non è per nulla trascurabile:

Seguiamo comunque con attenzione questa appassionante ed insperata situazione meteo, che sicuramente renderà più interessante questa parte finale dell’inverno.

 

 

 

 

 

Autore : Alessio Grosso