00:00 12 Novembre 2014

L’inverno può attendere per il modello americano, ma alcune mappe…

...Puntano ancora sul grande gelo a due passi dall'Italia.

Certo che se anche dicembre e gennaio fossero la copia di questo perturbatissimo novembre, con un simile flusso mite persistente, si ripeterebbe la stagione scorsa con buona pace di chi si aspettava o si aspetterebbe un inverno diverso.

Viste le carte di oggi, nessuno scommetterebbe un nichelino su un’uscita di scena dell’Atlantico in tempi brevi, ma siamo pur sempre a novembre e, per tutto quello che ci siamo detti, tra cui il super freddo siberiano, non si può pensare che la stagione possa procedere così all’infinito, anche se una simile configurazione prefigurerebbe un’altra abbuffata di neve senza precedenti sulle Alpi

Il modello americano è famoso del resto per gettare il sasso e poi nascondere la mano, nel senso che mostra e poi nasconde il gelo, così come spesso abbiamo chiesto in prestito ai vangeli l’espressione: la pietra scartata dai costruttori è diventata testata d’angolo, in riferimento a corse isolate davvero estreme, apparentemente prive di quel minimo di razionalità scientifica, diventate invece le fondamenta di un nuovo impianto barico. 

In ogni caso per il modello è "comodo" piazzare una situazione di persistenza perchè il tempo è pigro e cambia con fastidio le sue configurazioni. A lui insomma "piace vincere facile" per usare un’espressione del momento, ma per dirla alla Trapattoni: "più vai in alto, più il vento tira". Dunque se alziamo la posta in gioco, in questo caso il freddo, per il modello tutto diventa più difficile ma decisamente affascinante.

Per questo abbiamo comunque deciso di segnalarvi almeno 4-5 scenari invernali proposti dalle più coraggiose corse perturbatrici entro la fine del mese e più precisamente per mercoledì 26, quando dal lago di aria gelida che si creerebbe sull’est europeo, qualcosa si muoverebbe alla conquista del Mediterraneo.

Stay tuned… 

Autore : Alessio Grosso