00:00 3 Aprile 2015

Ecco come si struttura la crisi del Vortice Polare

Il Vortice Polare Stratosferico finalmente molla la presa: vediamo nel dettaglio cosa sta succedendo e quale conseguenza potrebbe portare questa attenuazione sulla circolazione atmosferica dell'emisfero boreale.

Finalmente ci siamo, dopo l’intenso raffreddamento stratosferico accorso nella prima decade di marzo, un secondo e non meno importante evento classificabile come "final major warming", muove i suoi primi passi a partire dai piani alti della stratosfera. L’evento è stato quasi sicuramente innescato dall’avanzamento stagionale, e quindi dal graduale aumento delle ore di luce alle elevate latitudini settentrionali dell’emisfero boreale, un fisiologico ed inevitabile surriscaldamento che tuttavia in questa sede acquista dimensioni piuttosto ragguardevoli, con una considervole probabilità d’avere alcune importanti conseguenze sulla circolazione atmosferica della sottostante fascia troposferica.

L’evento mostra degli elementi in comune con quanto accaduto la scorsa primavera, quando un vistoso final major warming accorso nella stagione primaverile dopo un inverno caratterizzato da un Vortice Polare compatto, portò ad una disintegrazione del vortice troposferico che sfociò in una stagione estiva caratterizzata da una spiccata instabilità. In effetti quella del 2014 è stata una stagione estiva sottotono, provocata dalla scarsa incisività delle onde di calore subtropicali sul Mediterraneo. Anche in quel caso l’evento di final warming fu preceduto dal famigerato evento di stratcooling (raffreddamento stratosferico), presentando quindi una analogia molto evidente con l’evento di quest’anno.

In effetti eventi di questo tipo possono tracciare la strada verso un’evoluzione poco favorevole della stagione primaverile ed estiva. L’avvio di questo intenso surriscaldamento stratosferico risulta bene osservabile dall’inversione dei venti zonali a 10hpa e 50hpa, in propagazione verso i piani più bassi, quindi al limite tra la stratosfera e la troposfera. Ancora incerta risulta la propagazione di questo calore verso gli strati prossimi al suolo, riferendoci quindi al famigerato processo di "coupling" del calore attraverso la tropopausa e quindi agli effetti tangibili di questa manovra sulla circolazione atmosferica dell’emisfero boreale.

Con i prossimi aggiornamenti sapremo senz’altro fornirvi qualche notizia più precisa. 

Autore : William Demasi