00:00 10 Dicembre 2015

Arriverà la NEVE per Natale?

Il modello americano lancia un'emissione fredda e nevosa per le feste di Natale ma non conviene farsi troppe illusioni.

Ci sarà movimento nella settimana di Natale?
Sembrerebbe di si secondo l’ultima emissione del modello americano, quando il modello prevede l’inserimento marcato di una stretta saccatura con annesso minimo depressionario sul settentrione tra la Vigilia ed il giorno di Natale, in rapido spostamento verso il centro-sud e con irruzione di aria fredda di origine artica marittima che porterebbe la neve a quote basse dapprima sulle Alpi, poi soprattutto sull’Appennino centro-settentrionale a quote anche collinari, infine su quello meridionale nella giornata di Santo Stefano.

L’aria artica porterebbe con sé finalmente temperature degne del periodo invernale con gelate al nord alle prime schiarite.

Da notare nel frattempo sul centro del Continente la formazione di un anticiclone termico, cioè presente solo al suolo e originato dall’aria fredda affluita dietro la saccatura, mentre più ad ovest ecco avanzare una nuova saccatura che non troverebbe alcun ostacolo nel muoversi verso levante e nel portare neve in pianura e a quote molto basse anche al centro nella giornata di domenica 27 dicembre.

Quanto risulta attendibile questa previsione? L’abbiamo chiesto prima alla media degli scenari e la risposta non è stata certamente confortante: la massima concessione sarebbe un flusso di correnti da nord-ovest in quota per la Vigilia di Natale, per il resto il solito anticiclone regnerebbe indisturbato più ad ovest.

Allargando l’analisi scenario per scenario troviamo 5-6 schemi barici simili a questo andamento perturbato o comunque senza alta pressione e tutti gli altri votati prevalentemente a condizioni anticicloniche.

Dunque le possibilità che davvero possa verificarsi un Natale del genere sono al momento non superiori al 25%, tuttavia la statistica dice che proprio nel periodo natalizio il vortice polare, anche senza scompattarsi, tende un po’ a spingersi verso sud, coinvolgendo con le sue saccature anche le basse latitudini. Dunque si tratta comunque di uno scenario non campato in aria…

 

Autore : Alessio Grosso