00:00 24 Luglio 2017

AGOSTO 2017: inversione di tendenza verso L’INSTABILITA’?

Una linea di tendenza relativa al terzo ed ultimo mese di estate meteorologica. COSA dovremo aspettarci?

Partiamo dal passato per arrivare al futuro; inutile dire come le estati dell’ultimo ventennio, sempre più spesso siano state caratterizzate da episodi severi di calura che trovano ragione di esistere in un rialzo generalizzato delle fasce anticicloniche subtropicali. L’estate 2017 presenta sino ad adesso ben 4 episodi di caldo intenso che hanno penalizzato soprattutto le regioni del centro-sud, accompagnate da valori termici particolarmente "severi". I mesi di giugno e luglio hanno conservato una certa variabilità; qualche break alla calura è stato garantito dall’ingerenza delle masse d’aria fresche ed instabili di origine nord atlantica/nord europea.

Un’estate che ha permesso di tirare qualche sospiro di sollievo, restituendoci un quadro termico caratterizzato da valori termici sopramedia ma in misura minore rispetto ad altre annate di un passato non troppo lontano.

Giungendo al terzo ed ultimo mese di estate meteorologica, agosto è un mese che inizia a muovere soprattutto dalla sua seconda metà, i primissimi passi verso l’autunno meteorologico; le fasce anticicloniche subtropicali iniziano a "contrarsi" verso la fascia delle latitudini più basse e le correnti più fresche provenienti dal nord Europa, riescono a penetrare sul Mediterraneo con maggiore facilità. Il passato recente arriva comunque a smentire anche questa convinzione comune che agosto debba per forza di cose essere il mese estivo più instabile del trittico; diversi episodi del passato hanno insegnato come questa mensilità possa avere in serbo una "ferocia" estiva uguale o addirittura maggiore rispetto a giugno e luglio.

Sotto questo punto di vista, le proiezioni stagionali riferite all’agosto 2017, sembrano spezzare una lancia a favore verso una maggiore dinamicità; avvalendoci del prestigioso centro di calcolo sperimentale CFS v2, viene messo in risalto un quadro termico sostanzialmente allineato alle medie del periodo, accompagnato da precipitazioni che risulterebbero superiori alla norma su gran parte del nostro Paese.

A rendere il quadro ancor più sorprendente, le precipitazioni risulterebbero sopranorma soprattutto sui paesi dell’Europa orientale (Balcani), sulle regioni del centro/sud Italia, e persino sulla Penisola Iberica. Le precipitazioni risulterebbero inferiori alla norma su parte del Regno Unito, sulla Francia e sulla Russia europea. Temperature lievemente superiori alla norma sull’Europa centrale ed occidentale, leggermente inferiori alla norma sull’Egeo e sui Balcani, in linea con le medie sul nord Europa ad esclusione delle lande estreme settentrionali della Penisola Scandinava e della Russia (Kola Penisola), dove gli scarti sarebbero fortemente positivi. 

Volendo a tutti i costi ricercare un pattern che vada in accordo con la distribuzione delle anomalie appena descritta, sarebbe ipotizzabile la presenza di una ciclogenesi sui paesi dell’est Europa (area balcanica) ed una maggiore ingerenza anticiclonica (forse di tipo oceanico) sull’ovest Europa. Lo stivale italiano verrebbe quindi influenzato da impulsi instabili veicolati da flussi di correnti settentrionali oppure orientali, con un maggior coinvolgimento dei versanti adriatici e del Mezzogiorno.

Vi ricordiamo come tali scenari restino del tutto sperimentali ed abbiano il solo scopo di mostrare delle linee di tendenza circa la ripetitività di un determinato disegno atmosferico a scapito di altri scenari che possono comunque manifestarsi. 

Autore : William Demasi