00:00 13 Febbraio 2018

Ultimissime della sera: la svolta INVERNALE sull’Europa da lunedì 19 febbraio

A cavallo tra il termine della seconda e l'esordio della terza decade di febbraio, i modelli mettono in luce l'avvio di una dinamica invernale che potrebbe essere tra le più importanti degli ultimi anni.

Abbiamo dovuto attendere qualche giorno prima che i modelli iniziassero a leggere in modo più convincente, le importanti ripercussioni del grandioso surriscaldamento stratosferico che si è verificato appena qualche giorno fa e che proseguirà anche nel prossimo futuro. Ad esserne condizionata sarà l’intera circolazione atmosferica relativa al nostro emisfero, proprio a partire dalla terza decade di febbraio. Prospettive quindi di tempo instabile e freddo nell’ultima parte dell’inverno, ma con buona approssimazione, se le cose dovessero stare davvero così, lo sconquasso in troposfera avrebbe riflessi sulla circolazione relativa anche alla prima parte della primavera. 

Prima di tutto questo, un’ultima, fugace intensificazione della Jet Stream occidentale, quindi l’ultima vera pulsazione delle correnti temperate oceaniche, atte a regalare al nostro Paese ed ai settori europei occidentali, una parentesi di relativa mitezza tra venerdì 16 e sabato 17 febbraio.

Nell’evoluzione successiva, il modello europeo pare avere le idee molto chiare, mettendo in luce una potente frenata delle vorticità sull’oceano Atlantico e sul Canada, le quali non troveranno più una valvola di sfogo verso l’Europa ma richiameranno a sè, masse d’aria miti che andranno a consolidare un "muro" anticiclonico lungo i meridiani dell’oceano Atlantico. Contestualmente, ecco farsi strada un raffreddamento del continente europeo ad opera di masse d’aria artico-continentali, considerevolmente fredde sia in quota che al suolo, pronte a dare il via ad una dinamica invernale degna di nota. 

Ad esserne coinvolto sarebbe tutto il nostro continente, anche se ancora non possiamo sbilanciarci sull’effettiva traiettoria della colata d’aria gelida. Nell’ambito del nostro Paese, al momento sembrerebbero più esposte le regioni settentrionali. Nell’ambito d’Europa, i maggiori effetti potrebbero farsi sentire sui settori centrali ed occidentali. A lungo termine da valutare l’apertura di un canale basso atlantico con possibilità di neve a bassa quota su diverse regioni. 

Per il momento preferiamo fermarci qui. 

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Autore : William Demasi