00:00 7 Febbraio 2018

STRATOSFERA: avviati a grandi passi verso lo STRATWARMING, ecco le conseguenze

Nei prossimi giorni la stratosfera subirà un feroce aumento della temperatura che avrà come conseguenza, la divisione (split) del Vortice Polare in due lobi distinti. Ecco QUALI potrebbero essere le conseguenze in troposfera.

Giungiamo ormai nel range del medio termine (4-5 giorni) per segnalarvi ancora importanti conferme circa il surriscalmento stratosferico polare che potrebbe avere importanti ripercussioni anche sulla circolazione della fascia troposferica. L’escalation delle temperature si verificherà ad una quota compresa tra 15 e 40 chilometri, impiegando qualche giorno prima di diffondersi ai piani sottostanti. I modelli stanno ancora digerendo quelle che potrebbero essere le conseguenze sulla circolazione nelle nostre latitudini. 

"ESE warm, ESE cold"; che cosa sono precisamente?

Esiste un evento di segno opposto, comunemente definito col termine di "Stratcooling" (raffreddamento stratosferico polare) le cui conseguenze sulla nostra circolazione inducono una impennata nell’intensità della corrente a getto occidentale, un raffreddamento di tutta la colonna del Portice Polare ed un suo ricompattamento. Le medie latitudini d’Europa si trovano a sperimentare condizioni frequenti di alta pressione. L’indice NAO (North Atlantic Oscillation) ed AO (Arctic Oscillation) virano entrambe di segno positivo ed il tempo europeo risulta in genere mite.

Quanto appena descritto, sono le conseguenze portate da un raffreddamento estremo della stratosfera (ESE Cold). Vi può essere un precondizionamento nei comportamenti della circolazione troposferica con una durata variabile tra i 40 ed i 60 giorni, in cui il tempo conserverà a grandi linee le caratteristiche appena descritte. 

In questo caso però, l’evento previsto nei prossimi giorni può essere catalogato come RISCALDAMENTO estremo della stratosfera (ESE warm). In questo caso le masse d’aria fredde legate al Vortice Polare in troposfera, vengono spodestate dalla loro sede originaria per essere scaraventate nella fascia delle medie latitudini, l’indice NAO ed AO entrambi virano di segno negativo. Il precondizionamento della durata di 40/60 giorni, determina condizioni di tempo perturbato e talvolta anche molto freddo. 

Andrà così anche questa volta? 

Ancora non possiamo sbilanciarci sulle effettive chances di successo per un evento invernale di grande portata, in grado di colpire proprio il nostro Paese, anche se possiamo confermare sin da adesso il proseguimento di una mensilità sotto condizioni instabili in cui non sono escluse fasi di tempo freddo (anche molto freddo) invernale. Tali condizioni di spiccata instabilità potrebbero protrarsi anche nella prima parte della primavera, cioè sino a quando gli effetti del precondizionamento non si esauriranno del tutto.  
 

Autore : William Demasi