00:00 15 Giugno 2018

Finalmente un ANTICICLONE delle AZZORRE senza interferenze africane

Erano anni che non si vedeva questa figura barica nella sua interezza nel periodo estivo...

Le mappe previsionali dei prossimi giorni ricordano da vicino le estati vecchio stile degli anni 80, quando l’alta pressione delle Azzorre si estendeva senza interferenze verso il Mediterraneo e l’Europa centrale.

Negli ultimi 20 anni questa situazione si è presentata molto di rado. La poca efficacia del getto unitamente allo scarso gradiente polo-equatore imprimeva alle masse d’aria un moto meridiano. Ciò era alla base delle sortite africane che ci hanno accompagnato per molti anni e che hanno spesso trasformato le estati in autentici tormenti.

Le estati più dure, come il 2003 o l’estate dello scorso anno, non sono state nefaste solo per l’intervento dell’alta pressione africana. La cosa peggiore in fatto di caldo e di siccità in Italia è data dal connubio tra l’alta pressione delle Azzorre e l’anticiclone africano con la formazione del cosiddetto "anticiclone ibrido".

La mostruosità barica che ne deriva è un grado di distruggere ogni tentativo si disturbo ai danni della canicola imperante, trasformando l’estate in un vero e proprio inferno.

Sono ancora sotto i nostri occhi le immagini dell’Italia in fiamme che l’anno scorso ci arrivavano attraverso il tubo catodico…o le immagini dei fiumi e laghi in secca con inevitabili razionamenti idrici che hanno interessato anche alcune zone della Capitale.

Quest’anno, per fortuna, la natura non propone (almeno per il momento) mostri anticiclonici di quel genere, ma solo un "sano" anticiclone delle Azzorre in allungo verso il Mediterraneo senza ibridazioni africane.

In questo modo il bel tempo viene garantito in Italia, come anche i temporali di stagione che avvengono sui nostri rilievi, ma soprattutto evita alle temperature di lievitare troppo restando su valori accettabili per il periodo.

In tutta sincerità crediamo sia meglio così che scomodare configurazioni bariche che seppur inclini al bel tempo, trasformano il nostro Paese in un immenso sudario con le riserve idriche ridotte allo stremo.

 

Autore : Paolo Bonino