00:00 10 Settembre 2018

Ambiente: basta un VIRUS per distruggere il genere umano…

L'uomo non si illuda di poter plasmare per sempre il pianeta a sua immagine e somiglianza.

Basta un virus. Non come l’aviaria o la suina, ma un virus di quelli seri, una peste silenziosa peggiore del cancro, con una forte velocità di contagio, per mettere ko il genere umano. Lasciate stare calendari maja, meteoriti, catastrofi climatiche, è la nostra scarsa resistenza fisica alle malattie virali a preoccupare di più chi ha a cuore il destino del genere umano.

Questi virus in parte ci sono già: sono conservati in laboratorio, pronti ad essere rilasciati nell’ambiente, non da scienziati pazzi, ma in seguito ad un attacco terroristico ad esempio. Molti altri virus però sono ancora liberi, sconosciuti al genere umano e pronti a sferrarci attacchi impensabili, ben peggiori di quelli di una organizzazione terroristica.

Peste e vaiolo sembrano debellati, ma in realtà covano sotto la "cenere". Weisman in un "mondo senza di noi" analizza in quanto tempo il mondo artificiale che abbiamo costruito cercando di soffocare la natura resisterà senza la nostra presenza.

Cemento, calcestruzzo, alluminio, ceramica: la loro eroica resistenza sarà vinta gradualmente. C’è il materiale che resisterà di più, chi meno, ma alla fine capitoleranno tutti e in circa 500 anni i boschi si impadroniranno delle nostre città.

L’uomo non si illuda dunque di poter plasmare per sempre il pianeta a sua immagine e somiglianza, il nostro presunto dominio è costantemente minato e nell’universo non siamo affatto soli. Questo non significa necessariamente che saranno i marziani o qualche altra evoluta civiltà bramosa di impossessarsi del pianeta verde a diffondere questo virus letale.

Sorrido quando leggo: "in un mondo più caldo sarà più facile il diffondersi di epidemie", in realtà il riscaldamento globale è solo un aspetto del problema "sopravvivenza".

Gli elementi atmosferici come le carestie, le alluvioni, gli uragani, le tempeste, potranno spingerci fino alla guerra dell’acqua, ma anche qualora vi fosse l’esplosione di una o più bombe nucleari il genere umano in qualche modo potrebbe scamparla, ma se tutto il mondo fosse invaso da gas nervino, non avremmo scampo, così come se Ebola mutasse in qualcosa di devastante e resistente a tutti gli antidoti.

C’è una vasta bibliografia e filmografia che analizza, spesso scivolando nell’horror, cosa potrebbe accadere, al seguito di errori negli esperimenti degli scienziati nel cercare rimedi contro malattie drammatiche come il cancro. Leggete ad esempio "io sono leggenda" o guardate "28 giorni dopo", giusto per riflettere un po’, senza farvi spaventare troppo.

Autore : Alessio Grosso