00:00 26 Luglio 2010

Il Conveyor Belt, “la corrente a getto dei poveri”: sua importanza nei temporali

Quali sono i temporali più tremendi in Valpadana? MeteoLive vi spiega l'importanza del "Conveyor belt".

Le Alpi complicano parecchio l’evoluzione temporalesca sulla Pianura Padano-Veneta. Le deformazioni che la catena alpina genera nei fronti è talvolta notevole. Spesso l’aria fredda è costretta a delle vere e proprie peripezie per sfondare verso sud: passi alpini e aggiramenti laterali sono le uniche strategie vincenti per raggiungere le assolate pianure del nord.

Naturalmente l’arco alpino orientale è più basso rispetto a quello occidentale: questo giustifica i violenti temporali che spesso coinvolgono il Triveneto, lasciando a secco Piemonte e gran parte della Lombardia. La regola però non è automatica e presenta eccezioni contrarie con l’aria fredda in quota che talvolta colpisce più ad ovest che a est. Nelle perturbazioni temporalesche molto attive ci sono situazioni in cui la spinta operata dal fronte è notevole e l’aria fredda in quota supera le Alpi con facilità: l’aria caldo-umida presente al suolo costituisce allora un cocktail ideale per innescare cellule temporalesche di forte intensità prima ancora che il fronte freddo possa dilagare a sud delle Alpi. Trattasi dei famosi temporali pre-frontali, che spesso risultano violentissimi.

La loro pessima fama deriva soprattutto dall’attivazione nei bassi strati del famoso "CONVEYOR BELT" o nastro trasportatore. Trattasi di una corrente che trae origine dalla formazione di un minimo depressionario termico in Valpadana prima del passaggio frontale, che porta all’attivazione di un vento teso da SE in genere tra i 1200 e i 2500 m, il quale avvetta aria ulteriormente calda ed umida. Lungo questo nastro si formano i focolai temporaleschi più intensi.

I primi rovesci scaricheranno al suolo aria più fredda che solleverà di colpo altra aria caldo-umida rifornendo di nuovi cumuli la linea temporalesca. Se i prefrontali si generano nelle ore più calde della giornata, il notevole contrasto potrà originare fenomeni violenti e grandinigeni, sfruttando l’ulteriore calo pressorio derivante dall’imminente passaggio frontale vero e proprio.

Vogliamo però rassicurarvi: non sempre si attiva il nastro trasportatore (detto anche Low level jet, cioè corrente a getto dei bassi strati o dei poveri, aggiungiamo noi).

Autore : Alessio Grosso