00:00 2 Luglio 2015

CULT! La gioia della partenza: una delle cose per cui vale la pena vivere

Dalla pianificazione del viaggio al rito dell'autogrill.

E’ molto bello pianificare un viaggio nei minimi dettagli consultando magari prima anche il tempo su Internet. Se le previsioni sono confortanti, provi ad immaginare come trascorreranno i giorni, come vivrai quell’escursione, come passeranno le serate. La fase più bella di un viaggio si vive insomma con la fantasia ed è proprio l’immaginazione per qualcosa di bello che potrà accaderci che ci aiuta a vivere meglio, a sopportare lo stress da lavoro e i problemi della vita quotidiana.

Oserei dire che è più bella la pianificazione, lo studio dei dettagli, che il viaggio stesso. Perchè lì può sempre accadere qualcosa, un disguido, un aereo perso, un bagaglio dimenticato, un imprevisto gastro-intestinale, un nubifragio inopinato, insomma durante il viaggio si sta sempre un po’ in ansia, cosa che non accade quando fantastichi direttamente da casa, immaginando che vada tutto alla perfezione.

Ecco perchè viaggiare, anche con la fantasia, è una delle cose per cui valga la pena di vivere. Il momento più emozionante delle vacanze, se ci pensate bene, è però quello della partenza, in particolare quello legato ai grandi esodi (Pasqua, Ferragosto) : quando, dopo aver preparato tutto, ma proprio tutto, (spesso una vera casa ambulante), caricato i bagagli, chiuso il cancello o il box, avviate il motore della vostra auto e vedete casa che si allontana dietro di voi, magari in piena notte per dare più importanza all’avvenimento, meglio ancora se sotto un bel temporale estivo pieno di lampi, tuoni e acqua a catinelle!

Che emozione… E poi c’è la coda: non c’è vacanza senza una bella coda in autostrada, anche di ore. Rispetto a quando si va al lavoro, questa è una coda "positiva": la si sopporta volentieri. Si va tutti verso una meta, c’è condivisione, solidarietà tra automobilisti. La coda fa tanto vacanza, ci fa sentire vivi, non c’è fretta di arrivare, il viaggio è colmo di speranza, magari la vacanza non sarà così bella, dunque meglio goderselo, fa niente se dura 12 ore.

Inevitabile anche il rito dell’autogrill: mi commuovo sempre nel vedere tante famiglie allegre che entrano, magari già in completino da mare, per consumare una bibita, un panino e andare alla toilette.

Ecco cos’è il clima di festa. Fa niente se ti giudicano conformista, il poter stare insieme a tante persone che vanno tutte a cercare di godersi qualche giorno di "paradiso", sia pure in località diverse, fosse pure in una pensione a mezza stella, tutto questo ti fa sentire bene. Certo la ressa eccessiva non piace a nessuno, ma un po’ di simpatica confusione allontana la depressione.

Poi per la vacanza puoi anche ritirarti in un eremo, andarci fuori stagione, partire per un viaggio alle due di notte e non trovare nessuno, ma ai grandi esodi io ci sono affezionato, me li ricordo fin da bambino.

L’unica cosa spiacevole capitava quando osservavi quelle macchine fumanti ferme sulla corsia d’emergenza con il padre di famiglia chinato sul vano motore e i figlioletti preoccupati ad osservarlo dai sedili posteriori. Ricordo una frase ricorrente e un po’ drammatica di mia madre: "poveretti, questi hanno già finito le ferie".

Tutto però faceva parte del grande spettacolo del rito dell’esodo vacanziero.

Autore : Alessio Grosso