00:00 26 Ottobre 2003

Dicembre 1989: il mese dei contrasti

Due ricordi di quel mese che iniziò bene ma poco prima di Natale riservò incredibili sorprese a mezza Europa

Il dicembre 1989 è memorabile perché fu il mese dei contrasti. Questo mese fu preceduto da un novembre con qualche irruzione fredda sulle regioni del Nord-Est e un’abbondante nevicata al disopra degli 800-1000 m già il giorno 7 novembre.

Fino all’11-12 dicembre l’inverno sembrava essere decollato con temperature molto rigide che a Trento raggiunsero i -11° e qui a Fiemme 1160 m non ricordo ma penso anche qualcosa di meno.

La situazione cambiò drasticamente a metà dicembre con una sciroccata eccezionale che interessò tutto il bacino del mediterraneo e parte dell’Europa centrale ( Austria, Baviera ) con venti di caduta e temperature che raggiunsero e forse superarono i 20° in molte località anche a Nord delle Alpi.

Allego due miei ricordi di quel periodo e aggiungo che fra gli episodi estremi e indubbiamente indimenticabili non ci sono soltanto le nevicate a Roma o Napoli ma anche le anomalie climatiche come i 29° di Pescara e i 23° di Bologna registrati intorno al 20 dicembre 1989.

NORIMBERGA 9 DICEMBRE 1989

Fu la prima volta che durante i miei viaggi invernali in Germania incontrai il freddo, quello vero.

La sera precedente ad Ansbach, avevo notato del fumo uscire dai tombini delle fognature e disperdersi in un’atmosfera quasi irreale.

C’era calma assoluta di vento e una gelida foschia. Non era tanto per i -10° di temperatura, quanto per l’umidità, veramente notevole.

Lo stazionare di un’area di alta pressione sull’Europa centrale per un paio di settimane aveva favorito questa situazione e il benefico vento dell’Ovest da qualche tempo stava trascurando la Germania.

La visita obbligatoria ai mercatini natalizi di Norimberga era prevista per la serata, mentre quel mattino avevamo programmato la visita dell’Altstadt ( città vecchia ) e del castello. Alle 11 di mattina non si avvertì minimamente alcun aumento di temperatura, qualcuno acquistò nella Kaufhof un secondo paio di calzetti di lana perché aveva i piedi congelati. Il cielo si stava gradualmente coprendo di nubi basse, sottili
li, forse per uno scorrimento in quota di aria più tiepida.

Tenendo costantemente le mani nelle tasche del giaccone iniziammo la salita per arrivare a visitare l’interno del castello. Verso mezzogiorno iniziò a nevicare con fiocchi molto piccoli ma fitti e dopo una decina di minuti un sottilissimo velo di neve aveva imbiancato i tetti di Norimberga che si potevano ammirare dal castello; quando è diversi gradi sotto zero i fiocchi di neve sembrano come “incollarsi” su ogni superficie e basta pochissima neve che tutto si imbianca. Smise di nevicare quasi subito, il cielo si aprì e comparve un pallidissimo sole che illuminò tutto lo scenario ma non era il sole che conoscevo, era un sole che illuminava ma non scaldava, un po’ come durante le eclissi con oscuramento parziale. Norimberga si trova a neanche 400 Km a Nord di dove abito eppure notai ad occhio la diversa inclinazione del sole, in dicembre ci si fa più caso.

Nessuno di noi poteva immaginare che una decina di giorni dopo anche la Baviera avrebbe risentito di quella strana primavera natalizia di quell’anno.

DIECI GIORNI DOPO IN VAL DI FIEMME (TRENTINO)

Non ricordo la data esatta, certamente fu fra il 16 e il 20 dicembre, quando normalmente qui c’è neve, magari non tanta e fa freddo.
La mattina alle 8, prima che il sole sorgesse dalle montagne del Lagorai quasi completamente ripulito dalle nevi autunnali precedentemente cadute c’erano già 9° a 1160 metri di quota. Iniziò a soffiare un forte vento tiepido da Sud-Ovest.

Il cielo era nuvoloso ma a tratti divenne quasi nero perché avanzavano dei cumulonembi sempre da Sud-Ovest. Pensai all’eventualità di un fronte freddo che avrebbe potuto far calare un attimino la temperatura ma la mia ipotesi fu successivamente smentita. Verso le 9 iniziò a diluviare con tanto di lampi, tuoni e qualche chicco di grandine, mentre il termometro rimaneva fisso sui 9°.

Smise di piovere dopo una mezz’ora e il termometro salì a 10°. Seguì un’alternanza di scrosci di pioggia e temporanee schiarite e verso mezzogiorno il cielo si rasserenò quasi completamente in modo tale da consentire alla temperatura di stabilizzarsi sui 13-14° per un paio di ore.

La temperatura era talmente anomala per il mese di dicembre in una località alpina a quota 1200 che il sole sembrava più alto sull’orizzonte e scaldava come fosse il mese di marzo
Autore : Alberto Bulgarelli