00:00 30 Marzo 2018

Aprile esordisce sotto condizioni soleggiate ma prosegue un discorso votato all’instabilità

Il weekend di Pasqua, salvo da insidie. Ancora incertezze sul medio e sul lungo termine. Probabili delle nuove perturbazioni.

Una figura di bassa pressione si avvicina con la sua parte più fredda ed instabile al nostro Paese; ben DUE veloci corpi nuvolosi attraverseranno il nostro territorio nelle prossime 36 ore, il primo riguarda proprio adesso le nostre regioni settentrionali, il secondo più intenso è previsto sui settori centrali e meridionali tirrenici nel pomeriggio e nella serata di domani, sabato 31 marzo. Questo secondo passaggio sarà legato al transito della parte fredda della depressione ed anticiperà la rotazione del vento dai quadranti nord-occidentali previsto dalla sera. 

Superate queste ultime incertezze, la festività di Pasqua trascorrerà sotto la protezione di un promontorio mobile d’alta pressione che garantirá condizioni di tempo stabile ad iniziare dai settori più occidentali, in progressione verso est. 

Nel giorno di Pasqua (domenica primo aprile), su alcune localitá vi potrebbero essere ancora degli episodi marginali di instabilità. Nelle ore pomeridiane, qualche addensamento nuvoloso cumuliforme affollerà i cieli delle zone interne appenniniche centrali e meridionali. Sará qui possibile qualche TEMPORALE. Inoltre nella mattinata di domenica, le regioni di Mezzogiorno, saranno ancora coinvolte dalla parte terminale della perturbazione. Rovesci residui di pioggia soprattutto nel basso Tirreno. 

Nel complesso la giornata di tempo migliore sembra essere quella di Pasquetta (lunedí 2). Il nostro Paese verrà a trovarsi nella cuspide del promontorio anticiclonico, le temperature subiranno quindi un rialzo sia al suolo che in quota, l’atmosfera risulterà generalmente più stabile. 

Spingendo lo sguardo al periodo successivo, una nuova perturbazione potrebbe intervenire sull’Italia da martedì 3 aprile in avanti, con effetti dapprima al nord, poi anche sulle regioni centrali. A portare questo nuovo cambiamento, l’attività delle depressioni provenienti dall’oceano Atlantico, le quali troveranno sempre un canale di sfogo aperto verso il Mediterraneo. 

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Autore : William Demasi