00:00 10 Settembre 2018

Ribollono gli oceani: 6 cicloni tropicali a spasso tra Atlantico e Pacifico

Quanta energia negli Oceani! Sei cicloni tropicali presenti in questo momento. Florence il più pericoloso.

Nelle ultime ore vi abbiamo parlato del temibile uragano Florence, ormai destinato a colpire la East Coast a partire da giovedi 13, ma vogliamo mostrarvi come non sia l’unica tempesta a incutere timore nelle ultime ore. 

Oltre a Florence sono presenti altre cinque tempeste, di cui due nell’Atlantico e tre nel Pacifico, esattamente lungo le solite fasce in cui viaggiano i cicloni tropicali dove confluiscono gli Alisei e dove risulta determinante la deviazione esercitata dalla forza di Coriolis. La presenza contemporanea di 6 distinti e temibili cicloni tropicali dimostra chiaramente quanta energia sia presente nei nostri oceani in questo determinato periodo dell’anno : non è un caso infatti se tra la fine di agosto e l’inizio di settembre si apra la "stagione degli uragani".

Dando uno sguardo alle immagini satellitari scopriamo ben 6 cicloni tropicali e 1 tempesta tropicale prossima a diventare un uragano. Florence, Isaac Helene in Atlantico, Raul e Olivia nel Pacifico orientale, Mangkhut nel Pacifico occidentale. Sono loro le attuali minacce per l’America orientale, le Hawaii e le coste asiatiche.

 

 

Dunque chiariamo subito che non ci troviamo davanti ad eventi eccezionali, in quanto la formazione di uragani nelle fasce tropicali è assolutamente normale in questo periodo dell’anno in quanto le temperature degli oceani sono alte su gran parte dell’emisfero nord, sia nel Pacifico che nell’Atlantico e le perturbazioni possono facilmente evolversi in tempeste nel giro di poche ore.

Sicuramente ci sono anni avari di uragani e anni, come questo o il 2017, ricchissimi di tempeste : queste differenze tra un anno e l’altro sono dovute principalmente alla circolazione generale delle correnti oceaniche e di conseguenza di quelle dell’aria. Sicuramente la presenza di tutti questi uragani sono un chiaro segno delle elevate temperature oceaniche su Atlantico centro-occidentale e Pacifico centro-occidentale, ovvero una chiara conseguenza della fase di "Nina" dello scorso anno. La "Nina" è in grado di modificare radicalmente le correnti oceaniche e dell’aria, concentrando acque molto calde sui settori occidentali degli oceani dove le tempeste possono assorbire grandi quantità di energia evolvendosi in uragani con molta facilità.

Autore : Redazione MeteoLive.it