00:00 28 Marzo 2003

Freddo e neve a quote basse dalla metà della prossima settimana?

Aprile potrebbe aprirsi con un ritorno a condizioni quasi invernali. La colpa? Come sempre dell'anticiclone.

La prossima settimana il tempo farà parlare di sè, catturando almeno per qualche minuto l’attenzione dei media.

L’alta pressione si stuferà di proteggere il Mediterraneo e punterà progressivamente verso nord; qualche carta oggi ce la propone addirittura coricata lungo i paralleli dell’Europa settentrionale sino al Mar di Groenlandia e al Mare di Barents.

Insomma l’Italia potrebbe diventare il bersaglio di una rapida ed efficace irruzione di aria artica marittima e poi addirittura continentale che provocherà la formazione di una depressione.

Dove si formerà la depressione, quanto durerà l’afflusso freddo e quali saranno le regioni più colpite sono le tre domande alle quali bisognerebbe rispondere.

Sono proprio questi quesiti che pongono i maggiori problemi a chi deve in un certo modo prevedere le mosse dei vari centri d’azione e limare le differenze tra le soluzioni offerte dalle mappe meteorologiche.

Cominciamo facendo un passo indietro, perchè già si è ottenuto un primo risultato: la depressione del fine settimana, data per spacciata e snobbata da molti, era ed è in realtà un’autentica spina nel fianco, indebolita e fiaccata fin che si vuole, ma presente e pronta ad infastidire almeno un po’ il week-end di molti italiani che abitano i settori occidentali della Penisola e soprattutto la Sardegna.

Poi ecco aprirsi un varco da nord; da molti giorni si va prefigurando questo scenario. Cosa significa? Affidabilità ottima.
Da molti giorni però si cambia sede al minimo barico che accompagnerà la colata gelida: lo mettiamo qui sul Mar Ligure? No forse è meglio qui sul Tirreno, ma no, interviene qualcun altro, piazzamolo sull’Adriatico. Ancora?! Insiste un altro. Immaginatevi gli Dei che si divertono a piazzare alte e basse pressioni, perturbazioni, saccature e promontori.

Siamo arrivati al punto: la sfera cosa pensa?

Ci sono 3 probabilità su 5 che l’irruzione colpisca soprattutto le regioni nord-orientali e quelle centro-meridionali adriatiche, lasciando più protetto il settore occidentale del nord e parte della Toscana.

Ci sono però anche due probabilità su 5 che l’aria fredda entri dalla Valle del Rodano e confluisca in una depressione in arrivo addirittura dalla Spagna con coinvolgimento di tutta l’Italia e con la neve che dapprima visiterà le Alpi, poi anche gli Appennini. Fenomeni estesi inizialmente un po’ ovunque, nella seconda fase solo al centro-sud.

Vi sono invece ormai pochissime probabilità che non accada nulla di quanto descritto.
Insomma la prossima settimana risulterà vivacissima, fare qualsiasi pronostico oggi però è inopportuno e capzioso.
Autore : Alessio Grosso