00:00 28 Febbraio 2006

Intervista all’Esperto: tanto vento da domani almeno fino alla fine della settimana

Consueta chiacchierata con Lorenzo Catania.

Redazione: Arriverà un forte Libeccio su alcune regioni d’Italia nei prossimi giorni; per quale motivo?

Catania: Per il fatto che il Vortice Polare ora presente su gran parte d’Europa ed i primi refoli di aria mite di origine tropicale inizieranno a contendersi il territorio continentale proprio a cominciare dal Mediterraneo.
Questo scontro, se sviluppato su correnti da ovest verso est (a prevalente componente zonale, in termini tecnici), porta alla formazione di piccoli ma rapidissimi cicloni che si susseguono uno dietro l’altro sulla linea di confine tra le due masse d’aria, portando peggioramenti improvvisi associati appunto a forti raffiche di Libeccio, specie nelle zone esposte.

Redazione: Parlando proprio delle zone esposte, perché in queste situazioni le aree che risentono delle raffiche più forti sono sempre Mar Ligure, costa toscana, Corsica, Bocche di Bonifacio, Tirreno centrale e Stretto di Sicilia, oltre alle cime montane?

Catania: Per un discorso legato all’orografia, un fattore che influisce più di quanto si possa pensare. Innanzitutto la catena appenninica mette parzialmente al riparo il versante adriatico, permettendo l’arrivo del vento più forte solo in alcune vallate e sulla fascia costiera; ma ad esempio per quanto riguarda la costa toscana il ruolo da protagonista è giocato dalle montagne della Corsica, che deviano parte dei venti da ovest accelerando ulteriormente le raffiche presenti sul Mar Ligure, destinate alla costa toscana.
Ma ogni zona, fra quelle citate, ha le sue caratteristiche orografiche peculiari.

Redazione: Adesso viene da chiedersi quando si attenuerà il contrasto fra queste due masse d’aria.

Catania: Almeno fino alla fine della settimana in corso non ci sono grandi possibilità di cambiamento; in seguito il Vortice Polare mollerà leggermente la presa sull’Europa centrale, favorendo lo sviluppo di timide onde di alta pressione verso nord, di bassa pressione verso sud, e probabilmente venti meno intensi.
Gli effetti di questo ondeggiamento sono ancora tutti da valutare.

Redazione: In due parole, cos’è la Corrente a Getto Subtropicale?

Catania: Alle alte quote, attorno ai 7-9 km di altezza, la distribuzione di aria calda e fredda nel nostro Emisfero non è così irregolare come al suolo, anzi in media la temperatura tende a scendere con gradualità mano a mano che ci si sposta (ovviamente) dall’Equatore verso il Polo. Andando passo passo verso nord però incontreremo due piccole fasce (200-300 km di larghezza) dove questa variazione è molto più brusca; è lungo queste fasce che si generano le Correnti a Getto (subtropicale quella più vicina all’Equatore, Polare l’altra), che girano attorno all’Emisfero da ovest ad est come due serpentoni.
Il loro scopo è quello di tentare di ridistribuire il calore in maniera più uniforme, ma non ci potranno mai riuscire, perché la Terra ruota su sé stessa e le zone esposte alla luce solare sono sempre diverse, quindi la quantità di calore in arrivo cambia continuamente.
Grazie alle forze di rotazione e ad altre forzanti talvolta queste Correnti iniziano ad ondeggiare, portando aria calda sempre più verso nord ed aria fredda sempre più a sud, generando talvolta intense perturbazioni.

Redazione: Ma è normale che una Corrente a Getto si faccia notare in questo periodo?

Catania: Si, anzi è proprio adesso che acquista la velocità maggiore, sfiorando punte di 250-300 km/h. Questo perché le latitudini polari sono sempre molto fredde, mentre i Tropici iniziano a scaldarsi, accentuando così il contrasto termico nelle due fasce descritte sopra.
Stessa cosa accade comunque in tardo autunno, quando l’Emisfero è mediamente caldo o mite, ed il Polo inizia a raffreddarsi; comunque in media maggiore è la differenza di temperatura a nord ed a sud di una singola fascia, maggiore è la velocità della Corrente.
Autore : Lorenzo Catania