00:00 26 Marzo 2013

Una piega stagionale che ha dell’incredibile

Il freddo lo abbiamo sperimentato certamente molte volte anche in aprile, ma un periodo perturbato così lungo, partito già a fine agosto, il freddo che attanaglia non solo l'Europa dell'est ma anche quella occidentale a fine marzo nessuno lo ricorda in tempi recenti.

E’ raro assistere ad un inizio di primavera così poco primaverile, con neve e freddo che abbracciano mezza Europa, il nord Italia ghermito a tratti da un Generale Inverno che non si vuole arrendere, il maltempo che imperversa quasi ovunque, alternato a ben pochi momenti di sole e di tepore.
 
E’ dalla fine di agosto che praticamente sull’Italia non smette mai di piovere per un periodo che superi i 4-5 giorni. E non sono mancate anche molte nevicate, specie al nord, pur in una stagione non particolarmente fredda. A Roma ad esempio non è nemmeno nevicato, invece in Europa l’inverno ha picchiato duro.

Mosca non vedeva tanta neve e tanto freddo tardivo da almeno 50 anni, le coste del nord della Francia hanno sperimentato blizzard nevosi di una tale violenza che nessuno ne rammentava altri simili nell’ultimo ventennio, così come il Regno Unito ha sperimentato una stagione di quelle severe, che persiste ancora oggi, carica di freddo e neve e potremmo continuare a lungo.

Stupisce questa disposizione barica, figlia del frazionamento del vortice polare in più rami; se fosse capitata in pieno inverno, si dice tra gli addetti ai lavori, probabilmente avremmo vissuto un’ondata di gelo storica, che avrebbe comportato problemi ancora più seri, coinvolgendo con buona probabilità anche il Mediterraneo.

Il punto è che ora ne usciremo difficilmente, perchè anche per la prima decade di aprile non si vede alcun cambiamento di circolazione. Certo il freddo si attenuerà di molto sulla Russia, ma rimarrà parcheggiato sul centro Europa e il Mediterraneo potrebbe continuare a sperimentare una stagione instabile, capricciosa, che in caso di modifica della configurazione barica potrebbe addirittura proporci altre situazioni fredde tardive.

Non che la cosa sia una rarità ad aprile; ne ricordiamo tante di situazioni invernali tardive, ne citiamo almeno tre: 7 aprile 2003, aprile 2001 a più riprese, 17-18 aprile 91 ma ce ne sarebbero molte altre. Stupisce però la costanza con cui si ripresenta il maltempo e la persistenza del freddo anche severo oltralpe.

In tempi di global warming si tratta di un segnale in controtendenza? Sarebbe troppo facile dire si, ma restiamo alla finestra e consideriamo cosa sta accadendo al sole, ne riparleremo.
 

Autore : Alessio Grosso