00:00 28 Novembre 2005

Le sciocchezze dei Media sulla piena del fiume Arno

Tv e giornali hanno creato il Panico tra la popolazione. La situazione è critica ma non drammatica.

In questi giorni il sottoscritto ha seguito con interesse (essendo parte in causa) le precipitazioni sulla Toscana e i livelli pluviometri delle varie zone.

Il terrore creato dai media (giornali e tv soprattutto toscane) alla popolazione è stato elevato. Una cosa è l’allarmismo raccontando la pura verità; altra cosa è il sensazionalismo e il terrore.

Quando l’informazione dice che il fiume Arno è passato da 150 mc/sec in regime normale a 1500 mc/sec cioé ben 100 volte più alto crea e infonde la sensazione che l’Arno stia per straripare.

Sabato sera si era sparsa la voce a Firenze che l’Arno era uscito dagli argini a Incisa (a monte di Firenze). Alluvione! Catastrofe!

La piena arriva anche da noi e ci spazza via tutti!! Le persone erano visibilmente preoccupate. Molti cittadini hanno parcheggiato per la notte la propria auto nelle zone alte della città.

Interpellato (per la mia passione) ho subito ridimensionato l’accaduto essendo quel punto di Incisa adibito a cassa di espansione per le piene dell’Arno. Cosa puntualmente confermata la domenica dagli organi di informazione.

Tra l’altro alcune famiglie erano rimaste isolate. Grazie! Costruiscono dove non devono costruire!! in prossimità di casse di espansione e negli alvei dei fiumi!! Il fiume Arno è impropriamente chiamato fiume ma è un corso d’acqua, (anche se il quarto in Italia) a livello torrentizio. Ciò significa che ci sono alte differenze di livelli di piena. Prima della costruzione dell’invaso di Bilancino esistevano forti differenze tra estate e inverno. L’estate l’Arno diveniva, soprattutto in città, quasi un torrentello; in inverno era paurosamente alto.

Adesso, sia la diga di Bilancino, che le dighe di Levane e Penna, rilasciano nel corso dell’anno una quantità controllata di acqua per far sì che non diventi un torrente, o in inverno che straripi. La normale portata di 150 mc/sec a mio avviso sembra molto scarsa per la dimensione dell’Arno, ma questa cifra è data grazie all’acqua rilasciata dalle tre dighe che evitano il minimo. Ricordo che quando il 6 novembre del 1966 l’Arno esondò e alluvionò Firenze la portata arrivò a 4100 mc/sec.

Non nego che in questi giorni l’Arno ha fatto impressione per la sua piena ma cifre alla mano tra i 1500 mc/sec e i 4100 mc/sec dell’alluvione del 1966 esiste una bella differenza.

Purtroppo, come in altri casi, le esondazioni che si sono verificate in Toscana sono state causate soprattutto dagli affluenti dell’Arno, i quali, non potendo sfogare le proprie acque nel fiume toscano a causa della sua piena, ingrossavano paurosamente, esondando in alcuni casi.

Situazione molto più critica nel Pisano (foce dell’Arno) e Maremma, dove, per diverse situazioni orografiche e geologiche la fortissima quantità di acqua ricevuta in questi giorni ha messo queste zone toscane in serio allarme.

Mettete insieme anche la carente politica idraulica che per secoli ha trascurato la messa in sicurezza degli argini e il gioco è fatto.

Adesso la situazione del bacino dell’Arno è notevolmente migliorata; la Regione Toscana ha stanziato e stanzierà diversi milioni di euro per la messa in sicurezza dei corsi d’acqua toscani. Molto è stato fatto, molto si farà, ma quello che tengo a sottolineare è la pessima informazione in questo settore da parte dei media. Se prima di scrivere o di parlare si informassero di più renderebbero alla popolazione un ricco servigio.
Autore : Germano Fabris