Polo nord fuso entro l’estate? Panzane! I dati parlano chiaro!
Non si sa più come fare per raccogliere audience.
E’ bastata la sparata del classico scienziato "pazzo" in calo di popolarità e molti hanno davvero pensato che la fusione totale dei ghiacci del Polo Nord potesse intervenire in tempi brevissimi, non entro un decennio o un ventennio, come ipotizzano altri uomini di scienza, (sempre che non intervengano fatti nuovi) ma addirittura entro settembre.
Invece i dati sull’andamento del volume dei ghiacci presenti al Polo è del tutto confortante e mostra anche una ripresa rispetto al mese di maggio, con ritorno nell’ambito della media e certamente al di sopra dei valori davvero negativi del 2012, appaiati invece a quelli del 2013.
Dunque niente di nuovo sotto il sole estivo nell’area artica: qualcuno ha detto gatto prima di averlo nel sacco o semplicemente non si vede l’ora che il ghiaccio fonda del tutto (magari con il contributo dell’attività geotermica sottomarina) per rivendicare con forza il proprio ruolo di profeti di sventura o per inaugurare qualche nuovo pozzo petrolifero off-shore nella zona.
Oltretutto il valore registrato il 18 giugno ricade perfettamente nell’ambito della media 2004-2013, questo non significa che i ghiacci artici godano di ottima salute ma nemmeno che risultino agonizzanti come ci vogliono far credere.
Autore : Alessio Grosso