00:00 1 Ottobre 2010

Polo Nord: come potrebbe superare la crisi? (prima parte)

Riuscirà il prossimo inverno a far rientrare l'annosa anonalia in cui versano i ghiacci polari? Sole sotto tono, Nina e AO in risalita sono elementi che, su varie scale temporali, potrebbero risultare determinanti nella soluzione del problema.

Occhi puntati sull’Artico. E non solo per l’annosa questione delle anomalie che, volenti o nolenti, ci mostrano una situazione non proprio rosea ma anche, anzi soprattutto, per individuare gli impatti della situazione contingente, la quale mostra diversi spunti interessanti di discussione.

Primo: il Sole è in fase di stanca ormai da 4 anni. Stiamo parlando di flussi radiativi e non certo di calore, tuttavia è dimostrato che minimi solari particolarmente prolungati hanno dato vita a risvolti climatici non indifferenti nell’atmosfera terrestre. Il tutto va però inteso su scale temporali decisamente ampie, pertanto non aspettiamoci certo in questi giorni, settimane o mesi una ripresa della banchisa per tale motivo.

Secondo: Nina. E’ in atto un episodio di buona magnitudo, anche classificabile come "strong", ossia forte, su determinati comparti oceanici del Pacifico. In risposta anche il comparto settentrionale di tale oceano sta rispondendo con presenza di acque fredde. E’ dimostrato che il ciclo dell’ENSO, quello che comprende Nino e Nina, può apportare modifiche non irrilevanti al clima terrestre. Anche questo fattore gioca dunque un ruolo significativo per l’eventuale ripresa della banchisa artica, pur se il lag temporale ci porterà senz’altro a riparlarne tra qualche mese.

Terzo: l’Oscillazione Artica. E’ noto che un vortice polare molto forte agevola il contenimento e l’accumulo del freddo polare entro il Circolo Polare Artico. E’ dimostrato che una temperatura più bassa naturalmente favorisce una più rapida e coerente compattazione dei ghiacci oceanici in sede artica. Ebbene per i primi 15 giorni di ottobre i Centri di Calcolo prevedono un generale rinforzo del vortice polare, individuabile tramite la risalita su valori significativamente positivi dell’indice AO. Tale stato di cose potrebbe innescare quella ripresa dei ghiacci artici, tale da far tirare a tutti, scienziati compresi, un gran sospiro di sollievo.

Quanto dovremo attendere affinchè l’impronta dell’AO positiva potrebbe esplicitarsi? Già nel corso del prossimo mese, pur con tutte le varianti del caso. Ma solitamente chi ben inizia….

Autore : Luca Angelini