00:00 3 Maggio 2013

Perchè l’aria diventa INSTABILE?

Tra la tarda primavera e l’estate si sente parlare frequentemente di instabilità dell’aria; sappiamo bene che in queste condizioni si possono verificare rovesci o temporali.

Perché esiste questa relazione fra i due fenomeni? In parole povere, quando una massa d’aria fredda viaggia in quota verso latitudini inferiori, può capitare che si trovi a scorrere su territori dove mediamente l’aria è più calda. Entro certi limiti di temperatura si può affermare con sicurezza che più l’aria è fredda, più è densa e quindi pesante (a parità di volume).

Nelle condizioni descritte in precedenza occorrerà quindi che l’aria più fredda scenda verso il basso, andando ad occupare il posto che prima spettava all’aria calda. Quest’’ultima verrà sollevata verso l’alto, talvolta con violenza; il vapore acqueo contenuto in essa tenderà a condensarsi in goccioline, formando una nube; nel caso in questione nasceranno cumuli e cumulonembi, con il rischio di acquazzoni.

In particolari condizioni di temperatura e di velocità della corrente, l’instabilità può manifestarsi anche con un flusso di aria calda ed umida nei bassi strati.

Gli effetti più vistosi dell’instabilità dell’aria sono i temporali. Qui di seguito potete vedere un time-laspe di un temporale supercellulare. Notate l’aria calda e umida che viene letteralmente "pompata" all’interno del cumulonembo dal basso, con la continua formazione di nuove torri. In questo modo la struttura viene sempre ringiovanita e può persistere sui medesimi luoghi per ore.

Ad un certo punto si nota addirittura lo sfondamento dell’incudine da parte della spinta umida dal basso, con la creazione di un cupolino di sfondamento chiamato "overshooting top". Quando succede ciò, siamo di fronte ad un temporale davvero potente.

Solo al calare del sole si nota lo stoppamento della risalita dei cumuli dal basso e il temporale lentamente si dissipa, in quanto non più alimentato dal basso.

Autore : Paolo Bonino