00:00 12 Gennaio 2018

Le controanalisi: cosa fa pensare ad un ruggito dell’inverno e cosa no…

C'è la sostanziale conferma del modello americano, restano i dubbi dell'europeo.

Per sondare l’attendibilità dell’emissione ufficiale di un modello, è sempre opportuno consultare le cosiddette "mappe perturbatrici", dove vengono presentati scenari che, modificati leggermente e volutamente i dati di ingresso nei grandi calcolatori, danno poi risultati che possono discostarsi di poco o anche di molto rispetto a quanto ci presenta l’uscita principale del modello.

Per non perdere troppo tempo a visionare tutti i differenti scenari, se ne paragona la media all’ufficiale. Intendiamoci: la media non ha la verità in tasca e nemmeno l’ufficiale, ma se lo scostamento non è troppo marcato, si potrà definire quella linea di tendenza affidabile.

Purtroppo stamane il modello europeo boccia parzialmente nella media degli scenari l’evoluzione tracciata per il potenziale peggioramento del 20-21, deviando l’ingresso della saccatura un po’ più ad est, quanto basta per rendere ancora piuttosto "ballerina" la previsione, che rimane pur sempre a lungo termine.

Il modello americano invece ha molti meno dubbi ed anzi alcune emissioni perturbatrici delinea per quel fine settimana scenari anche estremi, che fanno pensare che davvero possa realizzarsi qualcosa di molto incisivo.

Dunque a chi affidarsi? L’idea del team di MeteoLive è che questo affondo potrebbe davvero concretizzarsi, sui dettagli e le conseguenze aspettiamo ancora qualche emissione a sbilanciarci, come è normale che sia.
 

 

Autore : Alessio Grosso