00:00 5 Maggio 2006

Intervista all’Esperto: bel tempo per tutti? Aspettiamo ancora 7 giorni almeno

Consueta chiacchierata con Lorenzo Catania.

Redazione: Il tempo ancora non accenna a migliorare definitivamente. Quanto dovremo aspettare?

Catania: Probabilmente ancora una settimana, fino a quando l’anticiclone africano non darà cenni di entrare in partita. Al momento infatti la grande campana di alta pressione del Continente Nero non sembra in grado di insidiare le perturbazioni, e l’aria instabile che ad intervalli quasi regolari affluisce sull’Italia. Portate quindi ancora un po’ di pazienza.

Redazione: Però le temperature rimarranno gradevoli?

Catania: Fino a domenica si, anche se non esageratamente miti; poi con l’arrivo di aria molto instabile e con la probabile presenza di piogge e temporali su alcune regioni la colonnina di mercurio inesorabilmente scenderà. C’è comunque da dire che ormai il sole è quasi nel punto più alto dell’orizzonte, quindi in assenza di vento potrebbe bastare una schiarita di pochi minuti per riportare valori piacevoli.

Redazione: L’alta pressione sulla Scandinavia, che sta portando temperature fino a 20°C ed oltre alle alte latitudini, è una anomalia?

Catania: Si, certamente. E’ una grande bolla di aria calda di origine tropicale che si è formata in quota a latitudini troppo elevate per una combinazione di svariati fattori; in media gli anticicloni subtropicali si dovrebbero spingere fino al 45°, 50° parallelo nel trimestre estivo, non più a nord. Questo però non vuol dire che il clima sta cambiando, visto che episodi del genere (seppure anomali) possono capitare più di una volta nel corso di un anno, ed anche in inverno.

Redazione: Come fanno quei nuvoloni a forma di cavolfiore, i cumulonembi, a diventare così imponenti sviluppandosi in altezza per 7-8 km?

Catania: Grazie alle correnti ascensionali (convettive) che si sviluppano al loro interno. E’ come se all’interno della nuvola il vento, invece di muoversi in orizzontale (da est verso ovest, da nord verso sud, e così via) si muovesse dal basso verso l’alto, spingendo il vapore acqueo verso i 9-10 km di altezza. Questo accade quando è presente aria fredda (e quindi densa) in quota che, una volta costretta dalla gravità a scendere verso il basso, scalza l’aria calda sottostante e la spinge verso l’alto. Da qui poi partono altri meccanismi fondamentali, come ad esempio la liberazione di calore latente di condensazione, che favoriscono una ulteriore intensificazione della corrente ascensionale, innescando una sorta di reazione a catena che porta il vento verso l’alto a soffiare talvolta fino a 120-130 km/h!

Redazione: Cosa sono le saccature?

Catania: Quando si tracciano delle mappe del tempo in quota non si usa la pressione atmosferica ma il geopotenziale, un parametro che misura pressione e temperatura media di un certo strato d’aria.
Attraverso questa misura si possono disegnare cartine graficamente simili a quelle della pressione al suolo, nelle quali si possono individuare punti di minimo (l’equivalente dei centri di bassa pressione al suolo) e di massimo (per le alte pressioni). Le figure che si formano con questi minimi e massimi di solito non sono “chiuse” come le basse e le alte pressioni, ma formano solamente delle onde, con picchi verso nord (promontori) ai quali spesso corrisponde aria calda che sale di latitudine, e picchi verso sud (saccature) ai quali corrisponde aria fredda che scende di latitudine (dall’Artico verso il Tropico ad esempio). L’importanza di individuare questi picchi sta, fra le altre cose, nel cercare di individuare il raggio di azione delle perturbazioni, la loro intensità effettiva, la loro possibile persistenza.
Autore : Redazione MeteoLive