00:00 5 Agosto 2011

Domenica di maltempo al nord, ecco tutti i particolari

Una attiva perturbazione investirà in pieno il nostro settentrione con il suo carico di rovesci e di temporali. Interessate le Alpi ma anche vaste porzioni della pianura Padana. Un po' ai margini coste liguri ed Emilia Romagna.

Il grande motore depressionario nord-europeo sarà ancora una volta determinante per il tempo sulle nostre regioni settentrionali. Si tratta di una saccatura a occhiale, con il minimo principale che ruoterà spigoloso al largo della Gran Bretagna, salvo poi trasferirsi progressivamente verso est interagendo così con le correnti afro-mediterranee che verranno risucchiate verso il suo pozzo magnetico, approfondendolo.

Proprio il contrasto tra queste diverse masse d’aria sarà all’origine di una spiccata attività frontogenetica, la quale vedrà il suo prodotto migliore nella perturbazione preparata per il nostro settentrione nella giornata di domenica. Con il suo ingresso sul Mediterraneo il sistema frontale acquisterà vigore, ancorchè vedrà intensificarsi il flusso afro-mediterraneo in risalita dai quadranti meridionali, linfa vitale per fenomeni temporaleschi, anche intensi.

Detto questo concentriamoci sui particolari: domenica mattina Valle d’Aosta, Piemonte e alta Lombardia saranno già sotto il tiro incrociato dei rovesci e dei temporali. Questi ultimi, pur interessando in modo sparso e irregolare anche le zone di pianura piemontesi,  pare possano risultare più attivi dapprima sull’alta Valle d’Aosta, poi su Ossola e alto Verbano e infine tra le Alpi Cozie e le Graie, più sbrigativi invece su pianura cuneese, Astigiano e Alessandrino. 

Giunti a metà giornata fenomeni intensi sono attesi sull’alta Lombardia, in particolare su alta Val Chiavenna, settore retico e alta Valtellina, con spunti temporaleschi in sconfinamento anche su fascia prealpina, Milanese e Cremasco, mentre su Pavese, basso Lodigiano, Cremonese e Mantovano prevarranno i momenti asciutti.  

In serata finiranno sotto tuoni e fulmini i monti altoatesini, l’alto Bellunese e le Alpi Carniche. Su questi settori sono attesi fenomeni intensi, che potranno a tratti sconfinare anche verso Trentino, alto Veronese, Vicentino, Veneziano, Trevigiano e su tutta la Venezia Giulia. Più ai margini Padovano e Rodigino.

Ci sono regioni che potranno rimanere a secco? Secondo la nostra modellistica potrebbero rimanere all’asciutto la Liguria, in particolare la fascia costiera, l’Emilia, con l’eccezione forse solo del Piacentino occidentale, e la Romagna.

Nel corso del pomeriggio la perturbazione, stante il suo trasferimento verso levante, libererà l’estremo nord-ovest, con tendenza a primi rasserenamenti a partire da ponente su Valle d’Aosta, Piemonte occidentale e Riviera ligure dei Fiori. Su questi settori, esauriti gradualmente gli ultimi refoli meridionali sul golfo Ligure, subentreranno correnti più fresche ma anche più asciutte dai quadranti nord-occidentali a partire dalle quote superiori, preludio di un più deciso miglioramento previsto per il giorni a venire.

Autore : Luca Angelini