00:00 12 Dicembre 2008

ANGELINI: ma quando finirà tutto questo maltempo?

Vi proponiamo la tradizionale intervista con i redattori di Meteolive.

REDAZIONE: bentrovato Angelini, allora: neve, piogge torrenziali, mari in tempesta, cosa sta succedendo dalle Alpi alla Sicilia?
ANGELINI: la stagione sta facendo il suo corso. La situazione di per sè non sarebbe anomala in termini di circolazione atmosferica ma lo è ormai inequivocabilmente a causa della persistenza dei fenomeni, persistenza dovuta a un blocco della circolazione generale.

REDAZIONE: perchè il tempo si è accanito così tanto proprio sull’Italia?
ANGELINI: per lo stesso motivo secondo il quale durante gli anni scorsi ci venivano somministrate da Madre Natura settimane e settimane di anticiclone forzato. Tutto l’equilibrio della circolazione alle nostre latitudini ruota sul transito di onde atmosferiche con direzione est-ovest. Queste trasportano aria calda entro le creste e aria fredda entro i cavi. A volte queste onde si inceppano causando un rallentamento di tutta la circolazione o addirittura un blocco, come nel caso attuale.

REDAZIONE: questa volta però anzichè un’onda di alta pressione si è bloccata una di maltempo.
ANGELINI: esattamente. La causa di queso blocco è da ricercarsi in vari fattori, come il comportamento del vortice polare in sede artica, le temperature superficiali degli oceani, i passaggi di calore tra gli strati bassi dell’atmosfera e quelli stratosferici e molti altri ancora.

REDAZIONE: è stata anche ventilata una possibile influenza del prolungato minimo di attività solare di cui avete molto spesso parlato.
ANGELINI: si, in questo caso però la scienza sta navigando a vista, nel senso che l’attuale situazione fornisce importanti spunti didattici per perfezionare gli studi in tal senso. Al momento pare più che altro che vi possa essere una correlazione tra minimo solare e rallentamento delle onde di cui abbiamo parlato poc’anzi. Ma qui giocano anche altri fattori, come il verso dei venti stratosferici equatoriali. Insomma tanta carne al fuoco. A proposito di macchie solari, a parte qualche “starnuto”, ancora poco o nulla arriva dalla nostra Stella in termini di macchie.

REDAZIONE: dobbiamo aspettarci novità per i prossimi giorni o la situazione rimarrà ancora bloccata?
ANGELINI: fino a buona parte della prossima settimana pare che tutto rimarrà su questo assetto. Ulteriori impulsi depressionari ci raggiungeranno con uno stillicidio regolare di gocce di aria fredda in discesa dalla Groenlandia. In altri termini sarà maltempo a oltranza. Intorno la fine della prossima settimana ecco invece una probabile tregua con lo stiracchiamento verso il Mediterraneo occidentale di un lembo dell’anticiclone delle Azzorre ma non si esclude anche un ponte freddo con quello russo.

REDAZIONE: un ultima domanda: qualcuno vedrà la neve nei prossimi giorni?
ANGELINI: si, le Alpi. Per le zone di pianura la situazione è piuttosto delicata, tuttavia qualche fiocco potrà senz’altro cadere tra la sera di domenica e la notte su lunedì sul Piemonte e sui fondovalle aostani. Solo pioggia al piano altrove. Sull’Appennino settentrionale e centrale il limite delle nevicate si attesterà intorno i 1000-1200m dei settori tosco-emiliani e i 1200-1400m su quelli umbro marchigiani. Poco più in alto su quelli di confine tra Lazio e Abruzzo. Maggior probabilità di nevicate domenica al nord, lunedì sull’Appennino centrale. Un ultimo appunto: attenzione ai rovesci di domenica su Ponente ligure e di lunedì lungo il Tirreno.
Autore : Redazione