00:00 10 Febbraio 2010

AMARCORD: 28.2.2001 La nevicata di fine inverno a Torino

Nel 2001 l'inverno ha scelto date molto precise per manifestarsi. Dopo la nevicata di Natale, ecco quella dell'ultimo giorno dell'inverno meteorologico, il 28 febbraio: 20 cm al suolo, una delle più suggestive degli ultimi anni.

Più di 20 gradi giovedì 22 febbraio 2001 a Torino. Un caldo quasi opprimente. Ok, mi dico l’inverno è finito. Al massimo a marzo arriverà qualche rinfrescatina o qualche nevicata in montagna. Venerdì 23 mattina sono a scuola: una scuola incredibilmente e velocemente connessa ad Internet. Fa ancora caldo.
Sono su Internet con i bambini. Un’idea: cerchiamo di sapere che tempo farà domani. Connessione a MeteoLive.

Grande sorpresa, prevista neve per sabato 24 al di sopra dei 500 metri: ma figuriamoci, col caldo che fa! E invece, sabato dopo mezzanotte neve sciolta a Torino città e temperatura precipitata di 20 gradi. Domenica 25: montagne imbiancate fino quasi in pianura, arriva l’aria polare. Prevista neve in pianura per martedì 27, giusto il giorno in cui ho un’escursione con un’altra classe. Annullare l’escursione? No: le previsioni sembrano affidabili: il cielo si coprirà solo nella tarda mattinata di martedì 27, e le precipitazioni inizieranno nel pomeriggio.

Tutto come copione. Lunedì 26 gran sole e gran freddo, forte gelata nella notte. Arriva martedì 27: la tensione fra i “meteomani” è molto alta. La mattina è soleggiata ma gelida: promette bene.

I siti meteo sono intasati, cominciano ad arrivare le prime notizie di neve. Al telegiornale dell’una e trenta servizio in TV per i noti fatti di Novi Ligure (cronaca nera N.d.R.): nevica a larghe falde, e l’inviato si imbianca man mano che parla. A Torino ancora niente. Però è tutto coperto.

Comincia il vento umido, che ci fa dire: aria di neve. E finalmente eccola: poco dopo le 15 comincia finissima, poi più grossa, infine una bella fitta nevicata. Non attacca subito, comincia a prendere sui prati solo dopo le 17. A sera 5 cm al suolo, ma le strade sono tutte libere. Dopo le 23 comincia ad attaccare anche sull’asfalto, è tutto bianco, fiocchi grandi, veloci e spinti dal vento. Benvenuta, Bianca Signora, si dice in questi casi. All’una di notte rientro a casa, continua bene, ma è di pochissimo sopra lo zero, lo si vede toccando lo strato di neve sulle automobili, che a contatto con la carrozzeria è ancora umido. 10 cm al suolo.

Domani mattina? Magari continuerà ancora, ma sarà tutta poltiglia. E invece, alle 8 di mattina: tutto bianco con neve farinosa!

C’è stato un ulteriore raffreddamento di uno-due gradi nella notte, tutto sottozero, neve attaccata alle carrozzerie. Ok, è ora di uscire. Questa volta mi porto la macchina fotografica: adesso o mai più. Già mi sono fatto sfuggire la mattinata di Natale, con altri dieci cm al suolo.

Questa volta sono più di venti: erano due-tre anni che non ne faceva così tanta. E continua, è quasi bufera, anche se non è possibile farsi illusioni: dopo le 10 comincerà a fare più caldo. Comincio a scattare sotto casa mia: è la prima volta che fotografo una nevicata in atto. I fiocchi sono fitti, secchi e veloci.

Al giardinetto gli alberi sono bellissimi, carichi di neve. Anche i bidoni della spazzatura hanno il loro fascino, coperti da un insolito cappuccio bianco. E infine il parco della Tesoriera: il platano secolare è maestoso, così come la distesa imbiancata del prato che circonda la fontana. Ed ecco i miei scatti: ma che gioia sarebbe, se non si potessero mostrare agli amici?
Autore : Andrea Arcà