00:00 11 Agosto 2003

L’opinione di MeteoLive sull’estate di fuoco 2003

Se ne sono sentite di tutti i colori, ma … siamo sicuri che qualcuno abbia la verità in tasca?

C’è chi dice che siamo alle prese con un non meglio specificato e conosciuto “Monsone africano”, c’è chi tira in ballo la tropicalizzazione del clima alle medie latitudini, c’è chi vede una catastrofe imminente; … ma c’è qualcuno che effettivamente ha capito il perché di una siccità così prolungata?

Inoltre una estate così calda così a lungo non la si vedeva da anni, da decenni, forse da secoli; giustamente allora i mass-media, fiutato l’affare, ci hanno sommersi di opinioni di svariati climatologi, ovviamente ognuno in contrasto con tutti gli altri.

Ed allora? Dobbiamo arrivare alla conclusione che nessuno ha effettivamente trovato la “chiave di volta” del fenomeno? A quanto pare è così; alcune anomalie termiche e bariche sono d’altra parte sotto gli occhi di tutti, ma nessuno è ancora arrivato a comprenderne i meccanismi.

D’altronde se dovessimo studiare modelli che simulano l’evoluzione di anomalie praticamente periodiche, ma in verità molto irregolari nello spazio e nel tempo (come NAO, Nina, Nino ed altre ancora), non riusciremmo ad arrivare al nostro obiettivo per l’eccessiva complessità dei calcoli da effettuare.

Difatti non c’è solo da considerare il fatto che queste anomalie effettivamente esistono, ma bisogna anche dire che esse interagiscono continuamente fra di loro, ridistribuendo le masse d’aria e di acqua, provocando così fenomeni che fino a qualche anno prima erano completamente sconosciuti.

E se anche tutte queste interazioni si fondassero su un ciclo ampio magari qualche decina di milioni di anni? Di sicuro noi non lo potremmo sapere e dovremmo continuare ad affidarci a quello che ci danno in pasto TV e giornali.

Una nostra idea comunque ce la siamo fatta; sicuramente i fenomeni più curiosi in atto in questi ultimi mesi riguardano lo sviluppo di una moderata Nina sul Pacifico Equatoriale, ma soprattutto il progressivo ed “inquietante” raffreddamento dell’Atlantico centrale.

C’è infatti un rischio, non proprio remoto, che la Corrente del Golfo tenda a perdere colpi, sotto l’incalzare delle acque dolci derivanti dai ghiacci artici in repentino scioglimento; ovviamente non siamo i primi ad evidenziare questo fatto, e chiaramente i climatologi hanno preso la palla al balzo ed hanno sottolineato questo fenomeno, imputandolo diretto responsabile della estate di fuoco sulla nostra Penisola.

Noi della Redazione pensiamo che invece siamo di fronte ad un fenomeno ciclico, che si presenta ad intervalli di qualche decina di anni, e che può talvolta persistere per molti mesi; l’eccessivo innalzamento verso nord della Linea di Convergenza Intertropicale ha sicuramente avuto il suo ruolo nella persistenza dell’anticiclone africano, ma di certo non si può dire che ne sia l’unico responsabile.

Insomma le variabili in gioco sono così tante e così difficili da controllare che sarà veramente complesso, se non impossibile, riuscire a capire per quale motivo abbiamo avuto una stagione così calda; d’altra parte va ricordato che l’atmosfera non è un sistema lineare, e reagisce agli stimoli esterni non solo in base ad essi, ma anche a seconda della situazione che si era sviluppata precedentemente.

Non credete quindi a tutte le notizie che sentite o leggete riguardo cataclismi in arrivo, spesso si tratta di puro sensazionalismo.
Autore : Redazione