00:00 11 Marzo 2013

L’alta pressione “sparita”

Una generosa apparizione nel bel mezzo del mese di gennaio, poi più nulla. Dove è finito il ciclope del bel tempo e quando è previsto il suo ritorno sull'Italia?

 Non abbiate fretta: prima o poi tornerà a allora potrà anche darci del filo da torcere. Per ora niente alte pressioni sui cieli italiani. Vero, lo scotto da pagare, se così si può dire, è un avvio di primavera un po’ innaturale nell’immaginario comune, con tutta quell’acqua, con i colpi di coda del freddo ormai prossimi. 

Qualcuno sicuramente starà rimpiangendo i tiepidi soli di marzo anni ’90, quando il tempo sull’Italia si trovava già alla mercè di sua maestà l’alta pressione. In realtà la stagione primaverile più autentica si fregia di fasi perturbate e caratterizzate anche da severi colpi di coda dell’inverno. Questo perchè la prima metà di marzo non è ne carne ne pesce, non è più inverno ma non è ancora primavera.

E allora teniamoci le nubi e le piogge, certo si spera sempre con moderazione. Ben vengano anche le copiose nevicate in montagna; su questo nessuno avrà da obiettare, contrariamente a quando la dama bianca invece raggiunge le città, dove "disturba" e spesso viene maltrattata dalla frenetica modernità.

Ben vengano i ricambi di masse d’aria. Vedete? Quest’inverno, grazie ai frequenti passaggi perturbati e ai brevi periodi anticiclonici, la qualità dell’aria nelle nostre città è quasi sempre stata passabile. Non sono stati necessari i soliti palliativi quali blocchi forzati del traffico, targhe alterne, abbassamento drastico dei riscaldamenti e via dicendo. Non rischiamo per la nostra salute e neanche multe per lo sforamento cronico dei limiti imposti per legge su polveri più o meno sottili.

Marzo si conferma pertanto mese più dinamico che mai. Gli scambi di favori tra latitudini diverse è più acceso che mai, l’oceano è carico, il grande nord sa rispondere a tono. Non è tempo di alte pressioni, non è tempo di stabilità a oltranza, di siccità e di aria irrespirabile. E’ tempo di rimpinguare le nostre riserve idriche, è il momento giusto per dar spessore ai nostri ghiacciai. Per il sole e il caldo ci saranno altri tempi e altri modi, magari a partire dalla primavera inoltrata e magari per gran parte dell’estate, quando potremo beneficiare della bella stagione senza dover tener conto anche dell’acqua che berremo o dell’aria che respireremo.

 

Autore : Luca Angelini