Come da previsione, una massa d'aria molto fredda di origine artico continentale è affluita nelle ultime 36 ore sul nostro Paese, portando con sé diverse manifestazioni d'instabilità concentrate sulle regioni del medio e del basso Adriatico, dove la neve ha raggiunto le quote pianeggianti. Giunti a questo punto, in molti si chiedono quando le regioni settentrionali potranno beneficiare di qualche precipitazione nevosa, quantomeno da dipingere un po' di bianco un paesaggio sterile e brullo che ancora adesso caratterizza persino le quote più elevate delle montagne in questo angolo di stivale.
Queste regioni soffrono infatti più delle altre gli effetti dati dalla persistenza ostinata di una figura di alta pressione sull'ovest Europa, sperimentando così una circolazione di venti prevalentemente settentrionali oppure orientali che determinano una generale scarsità di precipitazioni.
Ebbene una possibilità di NEVE per questi settori potrebbe arrivare da una circolazione depressionaria che trarrebbe origine da un nucleo d'aria instabile polare marittima. Quest'ultima sfuggendo al dominio dell'alta pressione, potrebbe crearsi un varco in corrispondenza del Golfo del Leone. Ne trarrebbe origine una depressione mediterranea cosiddetta "da contrasto", collocata questa volta col proprio perno sul Tirreno e pertanto in grado di attivare un richiamo di venti meridionali indirizzati alle nostre regioni del versante tirrenico.
Al momento rimane estremamente incerta la posizione acquisita dal minimo depressionario, un dettaglio di fondamentale importanza al fine di stabilire dove si concentreranno le precipitazioni più organizzate. I settori privilegiati potrebbero essere quelli del medio e dell'alto Tirreno, Liguria compresa. Se la neve potrà o meno estendersi al resto del nord, dipenderà dalla velocità con la quale il minimo depressionario tenderà a migrare verso il basso Tirreno, spinto dal rinforzo dell'alta pressione sulla Francia.
Per il momento altro non possiamo dire.
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