00:00 25 Luglio 2017

ITCZ sempre troppo alto: l’Africa continuerà a “ruggire”…

Non buone le prospettive in chiave di "caldo normale" sulla nostra Penisola. La linea di interconvergenza tropicale si mantiene ancora troppo a nord...

Un buon metro per cercare di capire le mosse dell’alta pressione africana è l’ormai famoso ITCZ ( InterTropical Convergence Zone). Si tratta della zona di convergenza intertropicale situata mediamente sull’equatore. Qui si ha la convergenza degli Alisei dell’emisfero boreale e la risalita di masse d’aria calda che determinano l’area di instabilità equatoriale, con piogge e temporali.

Questa ipotetica linea, chiamata anche equatore climatico, fluttua a nord e a sud a seconda delle stagioni. In estate, tra luglio e settembre, tende ad estroflettersi verso nord di circa 18°/19° sopra l’equatore, in risposta al maggiore o minore vigore della circolazione monsonica delle latitudini tropicali.

I suoi movimenti determinano anche lo spostamento verso sud o nord delle alte pressioni subtropicali (che si estendono immediatamente a nord e a sud della ITCZ), determinando così un forte influsso anche sul tempo di casa nostra.

Una maggior estroflessione dell’ITCZ verso nord facilita le rimonte dell’alta pressione africana verso il Bacino del Mediterraneo e l’Italia. Di conseguenza, in estate, questo parametro diventa fondamentale per la previsione di una possibile risalita del famigerato "Gobbo".

L’ITCZ non viene monitorato in inverno, ma sale sugli altari della cronaca già a partire dal mese di aprile. La mappa in alto a sinistra ce lo mostra…così come è disposto in questi ultimi giorni, o meglio come era disposto nella seconda decade di luglio. La linea scura rappresenta la sua altezza media, mentre la linea rossa la posizione assunta dal 10 al 20 luglio, ovvero nella seconda decade del mese.

Purtroppo, l’estroflessione verso nord che da mesi caratterizza questo parametro continua imperterrita…anzi, tende ulteriormente ad accentuarsi

Il monsone sottostante non molla e sbilancia l’alta pressione africana verso il Mediterraneo e l’Italia. Di conseguenza aspettiamoci altre ondate di caldo rovente dal Continente Nero verso l’Italia nei prossimi giorni.

Fin tanto che l’itcz resterà sbilanciato a nord, il rischio di incappare tra le ire del Gobbo sarà sempre concreta.

Autore : Paolo Bonino